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Sara, autopsia: strangolata e poi bruciata; Paduano resta in cella

Esclusa la premeditazione e convalidato il fermo dellʼex fidanzato, che è accusato di omicidio volontario e stalking

Il gip di Roma Paola Della Monica ha convalidato il fermo di Vincenzo Paduano, la guardia giurata che ha confessato di aver ucciso l'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio.

Inoltre il magistrato ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario e stalking, escludendo la premeditazione. Intanto dall'autopsia emerge che Sara sarebbe stata aggredita, tramortita e strangolata prima di essere data alle fiamme.

Sara era già morta quando è stata bruciata - Secondo i risultati dell'autopsia, Sara era quasi certamente morta quando l'ex fidanzato le ha dato fuoco. Sul corpo non sono apparse grosse lesioni se non quella al collo provocata da una presa con l'avambraccio, mentre le bruciature sono state riscontrate sul capo, sulle spalle e sulla parte posteriore delle braccia. Ulteriori accertamenti, in particolare gli esami del sangue e dei polmoni della studentessa, per verificare tale circostanza saranno eseguiti la settimana prossima.

Paduano ribadisce: "Sono stato io" - Nell'interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto a Regina Coeli, Paduano ha confermato di essere l'autore dell'omicidio. Nel descrivere le modalità dell'aggressione all'ex fidanzata, la guardia giurata avrebbe fornito elementi confusi e molti "non ricordo". L'interrogatorio è durato oltre tre ore.

Per la Procura rimane indagato per premeditazione - Anche se il gip lo ha escluso, Paduano rimane indagato per premeditazione. Lo ha confermato la Procura.