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Nuovi casi a Roma di chikungunya, Regione a Comune: disinfestate

Nelle prossime ore potrebbe essere sospesa la donazione di sangue nella Capitale

Nuovi casi a Roma di chikungunya, Regione a Comune: disinfestate - foto 1
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Oltre ai tre casi, attestati ad Anzio, di chikungunya (malattia virale trasmessa da zanzare infette), altri quattro sono stati accertati nel territorio della Asl Roma 2 e già notificati al sistema di sorveglianza.

La Regione Lazio ha fatto sapere che la Asl ha già indicato, per due volte, al Comune di Roma la necessità di procedere ad un "piano straordinario di disinfestazione" dalle zanzare sul territorio comunale.

Che cos'è la chikungunya - Per la chikungunya non esiste un vaccino: dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifestano i sintomi simili all'influenza, febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi.

Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Possibile stop a donazione sangue - Ancora non risulta sospesa la donazione di sangue a Roma dopo i nuovi casi di chikungunya, ma la misura potrebbe essere adottata nelle prossime ore. La misura precauzionale, come è accaduto venerdì ad Anzio, è infatti prevista dalla procedura ordinaria quando ci si trova di fronte ad un rischio di malattie che possono essere trasmesse con il sangue.

Iss: "Freddo e disinfestazione per abbattere possibilità di nuovi contagi" - Secondo Gianni Rezza, epidemiologo e direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore della Sanità, sarà la disinfestazione ad abbattere la possibilità di nuovi contagi di chikungunya ma un aiuto arriverà anche dall'arrivo delle temperature più fredde. "Quando ci sono dei focolai abbastanza maturi come quello di Anzio è possibile che si siano diffusioni di altri focolai, una situazione quindi abbastanza prevista come quella che si verificò dieci anni fa in Romagna, con la segnalazione di alcuni casi a Bologna, alcuni a Ravenna e Rimini", ha spiegato Rezza.

In Italia il primo caso registrato nel 2007 - La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un'epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell'agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna.

Aggiornamento: il 10 novembre 2023 la Fda ha approvato il primo vaccino al mondo contro la chikungunya.