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Morto fuori da locale a Roma, autopsia: decesso per le percosse | Testimone: "Lo hanno picchiato con i guanti"

Giuseppe Galvagno, il 50enne massacrato di botte fuori da un locale capitolino, è deceduto a causa di unʼemorragia celebrale. Cinque buttafuori sono in stato di fermo con lʼaccusa di omicidio volontario

Morto fuori da locale a Roma, autopsia: decesso per le percosse | Testimone:
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E' morto a causa di un'emorragia cerebrale causata dalle percosse ricevute, Giuseppe Galvagno, il 50enne massacrato di botte fuori da una discoteca di Roma sabato notte.

La conferma è arrivata dall'autopsia svolta presso l'Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli di Roma. Secondo un testimone, i cinque buttafuori della discoteca hanno picchiato Galvagno "anche se era agonizzante": "Uno ha indossato i guanti prima di prenderlo a pugni".

In un'intervista a Il Messaggero, il teste racconta di aver assistito alla violenza da una distanza di tre-quattro metri: "Lo picchiavano a turno al volto, mentre lui strillava e inveiva contro di loro".

Grazie alle dichiarazioni dell'uomo, i carabinieri sono riusciti a identificare uno dei cinque buttafuori accusati di omicidio volontario: "Si chiama Fabio, gli ha tirato un calcio al volto come tirasse un calcio di rigore. Ho visto Galvagno che veniva scaraventato su un'auto bianca parcheggiata. Sopra c'erano delle macchie di sangue. Lo hanno picchiato sotto gli occhi della fidanzata, Barbara, che ha cercato di portarlo via".

Il testimone afferma poi di aver notato che Galvagno "era ubriaco, come tanti in quel locale. Voleva rientrare a tutti i costi e ha dato uno spintone a Barbara. Uno dei bodyguard, il più giovane dei cinque, si è infilato i guanti per dargli un pugno in piena faccia. Galvagno non li ha provocati, il buttafuori l'ha fatto per farsi grande davanti alla gente. Il piazzale era pieno".