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Migranti, a Roma il corteo per la giornata degli esclusi: "Siamo in 50mila"

"Siamo uomini e donne colpiti in questi anni da leggi infami", gridano i promotori dellʼiniziativa. In piazza migranti, precari, studenti e disoccupati. Chiesto un incontro a Minniti

Migranti, a Roma il corteo per la giornata degli esclusi:
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"Siamo profughi, studenti, precari.

Siamo i dannati della globalizzazione, siamo gli invisibili". Così hanno urlato dal palco di Roma, in piazza del Popolo, gli organizzatori della manifestazione "Diritti senza confini", il corteo per i migranti a cui hanno partecipato italiani e stranieri, sindacati e associazioni, lavoratori e disoccupati.

No disordini - Non ci sono stati disordini come si temeva alla vigilia in una manifestazione che, secondo gli organizzatori, ha contato 50mila persone. Molti i controlli, ma nessuno è stato fermato. Un centinaio gli autobus partiti da 40 città per la capitale: tra le altre Torino, Catania, Napoli, e ancora vari centri veneti, toscani, marchigiani. "E' un fiume che inonda la città - hanno detto ancora gli organizzatori dal palco -, un corteo meticcio con una grandissima partecipazione di persone migranti. Questa è già da ora la grande vittoria che nessuno può ignorare. C'è voglia di riscatto e giustizia sociale, c'è voglia di lottare per i diritti".

"Mai con Renzi né con Salvini" - Diversi gli striscioni politici, "mai con Renzi, mai con Salvini, respingiamoli", e contro le leggi Minniti che hanno creato "lager" in Libia e i provvedimenti che hanno tracciato la "linea dura" sugli sgomberi.

"Siamo facchini, braccianti, studenti, precari, rifugiati. In piazza sono scesi gli invisibili delle politiche di austerità e liberticide. Ci riprenderemo ciò che è nostro perché abbiamo sete di giustizia sociale e diritti". Aboubakar Soumahoro del Cispm Italia (Coalizione Internazionale Sans-Papiers e Migranti, promotore del corteo) ha riepilogato così il senso di questa giornata di mobilitazione, auspicando che sia un primo passo verso un lungo percorso di mobilitazione per i diritti degli "ultimi".

Contro razzismo e discriminazione - E ha aggiunto: "Se siamo in piazza oggi è anche per opporci con forza alla guerra tra poveri e ad ogni tipo di razzismo e discriminazione". Negli interventi è stata espressa "la volontà di contrastare tutte le forze politiche che alimentano l'odio etnico per aumentare consenso e potere". Tantissime anche le persone provenienti dalle occupazioni di case di Roma, colpite duramente dalla "linea dura" sugli sgomberi.

Nel discorso finale è stato chiesto "il diritto alla casa, alla dignità, al permesso umanitario per i profughi, al welfare". In particolare, è stato chiesto un incontro al ministro Minniti per il 12 dicembre. "Non vogliamo intermediazioni - avvertono -. Vogliamo sapere da lui cosa vuole fare con noi invisibili".