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La ex lo accusa di maltrattamenti, Ricucci non ci sta: "Falso, la denuncio per calunnia"

Lʼimmobiliarista replica a Patrizia Bonetti: "Tra noi è finita da più di due mesi, cerca solo di finire sui giornali. Ho dato mandato ai miei legali"

stefano ricucci
ansa

Stefano Ricucci respinge l'accusa di aver schiaffeggiato la 20enne Patrizia Bonetti e contrattacca: "E' tutto falso. Usa il mio nome per finire sui giornali. La denuncio per calunnia". Domenica mattina, all'alba, la giovane ha chiamato il 112 e ha dichiarato di esser stata picchiata dall'immobiliarista. Ma Ricucci nega e, a Tgcom24.it, spiega: "Mio figlio l'ha soccorsa, dovrebbe ringraziarci. Sono stupefatto".

La ex lo accusa di maltrattamenti, Ricucci non ci sta: "Falso, la denuncio per calunnia"

"L'ho lasciata il 15 marzo. Ci frequentavamo da meno di tre mesi e mi ero reso conto che è una ragazza che cerca solo notorietà, che vuole finire in ogni modo in televisione o sui giornali. Inoltre si comportava male, beveva troppo. Alle 21 si trasformava, tipo Dr. Jekyll e Mr. Hyde - racconta Ricucci -. Sabato sera l'ho incontrata per caso durante un aperitivo a Roma. Era da più di due mesi che non la vedevo. Era con alcuni miei conoscenti e ho acconsentito che venissero a cena con noi".

Tra i commensali anche Edoardo, il figlio 22enne di Ricucci. "Scrivono che l'ho aggredita perché era uscita a cena con mio figlio. Non è vero nulla. Edoardo era con me quella sera. Al ristorante c'ero anche io, eravamo in dodici a tavola. Intorno all'1.30 mio figlio mi ha riaccompagnato a casa e sono andato a dormire. Mentre lui è uscito di nuovo con gli amici dell'università".

"Verso le 2.30 alcuni amici, che erano a cena con noi, hanno trovato Patrizia, ubriaca, distesa su un divanetto di un piano-bar del centro. Sapevano che Edoardo era ancora in giro e che era in automobile. Così lo hanno chiamato e gli hanno chiesto di accompagnarla in macchina a casa di un conoscente, in via Boncompagni, dove avrebbe potuto passare la notte. E così ha fatto. L'ha aiutata in un momento di forte difficoltà. Lei vive a Bologna, a Roma non aveva dove andare e non aveva prenotato alcun albergo".

E arriviamo alla presunta aggressione: "Nessuna aggressione, non ho mai fatto del male a nessuno nella mia vita. Intorno alle 4 ho provato a chiamare mio figlio ma il suo cellulare era spento perché scarico. Abito molto vicino a via Boncompagni così sono andato di persona. Quando ho suonato al campanello lei si è affacciata con una birra in una mano e la sigaretta nell'altra. Non aveva lividi né altro, come Edoardo stesso ha confermato. Se avesse avuto il volto tumefatto, come scrivono alcuni giornali, credo che difficilmente l'avrei vista alla finestra mentre fumava e beveva. Ha inveito contro di me, poi mio figlio è sceso e siamo tornati a casa. Non sono mai neppure salito per le scale".

Più tardi Patrizia Bonetti ha chiamato le forze dell'ordine. E ha accusato Ricucci di averla presa a schiaffi: "Quando lunedì ho letto i giornali sono rimasto senza parole. Era ubriaca, mio figlio l'ha soccorsa, le abbiamo trovato un posto dove dormire e lei racconta tutto questo. E' malata di protagonismo. E' gravissimo ciò che racconta, la denuncio per calunnia".