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Caso Federica Mangiapelo, il fidanzato arrestato per omicidio volontario

Per il pm è stato il 23enne a uccidere la giovane, trovata senza vita sulla spiaggia di Vigna di Valle, lungo il lago di Bracciano, nel novembre 2012. La svolta grazie a una perizia tecnica

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tgcom24

E' stato posto agli arresti domiciliari Marco Di Muro, il fidanzato della 16enne Federica Mangiapelo, trovata senza vita sulla spiaggia di Vigna di Valle, lungo il lago di Bracciano, nel novembre del 2012. L'accusa per il 23enne è di omicidio volontario aggravato: per il pm è stato lui a tenerle la testa sott'acqua fino a farla morire annegata. La sua testimonianza agli inquirenti era sempre apparsa contraddittoria.

Caso Federica Mangiapelo, il fidanzato arrestato per omicidio volontario

Federica Mangiapelo sarebbe stata uccisa al culmine di una lite forse per motivi di gelosia. La svolta nelle indagini si è avuta con una perizia tecnica in sede di incidente probatorio che ha stabilito che Federica è morta non per cause naturali, ma per una morte violenta. Per Di Muro, già indagato, cambia il capo d'imputazione in omicidio.

Ci sono voluti due anni, passati tra perizie, esami e i disperati appelli della famiglia a far luce sulla verità. Il nome di Di Muro, oggi 25enne, era stato però da subito iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Civitavecchia.

L'ostinazione della famiglia - Era stato proprio lui l'ultima persona ad aver visto Federica prima della morte. E sempre lui aveva continuamente sostenuto di aver lasciato la ragazza attorno alle 3, di una piovosissima notte autunnale tra il 31 ottobre e l'1 novembre 2012, in piazza ad Anguillara, alle porte di Roma. Il corpo della 16enne venne poi trovato ore dopo a circa 5 chilometri di distanza da quel luogo.


Bracciano, arrestato il fidanzato di Federica

L'autopsia rivelò che Federica morì a causa di problemi cardiaci, ma solo l'ostinazione della famiglia riuscì a convincere gli inquirenti a non chiudere l'inchiesta e a procedere a nuovi accertamenti. E proprio la perizia pneumologica in sede di incidente probatorio stabilì che Federica morì per annegamento e non per arresto cardiaco, che - stando ai medici - ne sarebbe stato solo una causa.

L'accusa per il giovane è quella di omicidio volontario aggravato. Secondo gli inquirenti, il giovane - da tempo inviso alla famiglia - l'avrebbe prima strattonata facendola cadere a terra e poi annegata tenendole la testa sott'acqua. "E' un primo passo verso la verità - il commento del sindaco di Anguillara, Francesco Pizzorno -, la famiglia non si arrenderà fino a quando non sarà fatta piena luce sulla morte di Federica".