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L'Onu al Vaticano: "Via i preti pedofili" La Chiesa: "Valuteremo, no ingerenze"

Il Comitato per i diritti dei bambini: "Politiche non efficaci a fermare gli abusi: quanti bimbi sono figli di sacerdoti?". E chiede una svolta sullʼaborto. La risposta: "Tesi ideologiche"

Sacerdote Prete Chiesa Religione
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La Santa Sede deve rimuovere "immediatamente" dal proprio incarico chi ha commesso abusi sessuali sui bambini o che ne è anche semplicemente sospettato. A chiederlo è il rapporto del Comitato Onu sui diritti dei bambini, secondo il quale finora il Vaticano ha "adottato politiche e pratiche" che hanno portato al proseguimento degli abusi su decine di migliaia di bambini e all'impunità degli autori. La replica: "Massimo impegno ma no a interferenze".

Dalle osservazioni finali pubblicate in seguito all'esame del rapporto della Santa Sede sul rispetto della Convenzione sui diritti del fanciullo, emerge un quadro allarmante. Il Comitato si dichiara "seriamente preoccupato: la Santa Sede non ha riconosciuto la portata dei crimini commessi e non ha adottato le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali su minori e per proteggere i bambini".

"Quanti bimbi sono figli di sacerdoti?" - Il Comitato, con il medesimo documento, esorta poi la Santa Sede a "valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e a essere curati dai loro padri".

"Rivedere posizioni sull'aborto" - L'Onu, per voce del Comitato per i diritti dei bambini, chiede inoltre al Vaticano di considerare l'ipotesi aborto in casi eccezionali: "Necessario rivedere la propria posizione sull'aborto quando è a rischio la vita e la salute delle donne incinte e a identificare circostanze in cui l'accesso ai servizi di aborto possa essere ammesso", si legge nel rapporto.

Il Comitato auspica una rivisitazione del Canone 1398 del Codice di diritto canonico, secondo il quale "Chi procura l'aborto ottenendo l'effetto incorre nella scomunica latae sententiae".

Infine, l'Onu stigmatizza le sanzioni, datate 2009, comminate nei confronti di una madre brasiliana e di un medico, dichiarato colpevole per aver praticato l'aborto per salvare la vita a una bimba di 9 anni, rimasta incinta dopo essere stata violentata dal patrigno.

La replica del Vaticano: "No interferenze" - La Santa Sede sottoporrà a "minuziosi studi e esami", nel rispetto della Convenzione, le accuse ricevute dall'Onu, ma vede in "alcuni punti delle osservazioni ricevute un tentativo di interferire nell'insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa". E' la replica del Vaticano alle accuse mosse dal Comitato per i diritti dei minori dell'Onu. La Santa Sede ha comunque reiterato il suo impegno in difesa dei minori.

Tomasi: "Tesi ideologiche" - Il Vaticano, per voce dell'osservatore all'Onu di Ginevra, monsignor Silvano Maria Tomasi, si dice anche "sorpreso": "L'aspetto negativo del documento che hanno prodotto è che sembra quasi che fosse già stato preparato prima dell'incontro del Comitato con la delegazione della Santa Sede", ha detto Tomasi, che parla di "linea ideologica".