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Igor il russo al giudice: "Ero in Spagna da settembre, accetto l'estradizione in Italia"

Nellʼudienza di convalida del fermo Norbert Feher ha risposto in italiano. Il serbo è stato catturato vivo perché era svenuto dopo essere uscito di strada con il pick-up che aveva rubato

Igor il russo al giudice:
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Nell'interrogatorio cui è stato sottoposto, Norbert Feher, alias Igor il russo, ha detto di essere in Spagna da settembre.

E' quanto si apprende dell'udienza di convalida del fermo. Feher ha risposto in italiano alle domande del giudice Carmen Lamela e ha accettato di essere consegnato in Italia per essere processato per gli omicidi commessi ad aprile tra Bolognese e Ferrarese. L'eventuale consegna avverrà dopo i processi per i tre omicidi in Spagna.

L'udienza di convalida di Igor si è tenuta in videoconferenza dal tribunale di Alcaniz davanti al giudice Carmen Lamela che ha raccolto le sue dichiarazioni per accuse di furto e omicidio, per cui l'Italia ha chiesto l'estradizione, secondo il tribunale di Madrid. Il giudice lo ha informato delle accuse pendenti con le autorità italiane, chiedendogli se accetti di esser consegnato all'Italia. Feher ha chiesto un interprete italiano e in questa lingua ha risposto di sì, aggiungendo che si trova in Spagna da settembre e che non ha un lavoro. Dopo le dichiarazioni all'Audiencia Nacional, Feher dovrà comparire anche davanti ai giudici di Alcaniz in relazione agli omicidi del 14 dicembre avvenuti a Teruel.

Disposto il carcere per i tre omicidi -  Il giudice della corte di Alcaniz ha disposto nei confronti di Norbert Feher la custodia cautelare in carcere per i tre omicidi del 14 dicembre a El Pentorillo, dove sono morti gli agenti della Guardia Civil Víctor Romero e Víctor Jesús Caballero e l'allevatore Josè Luis Iranzo, e per due tentati omicidi del 5 dicembre, quando in una rapina sono rimaste ferite due persone. La custodia in carcere, decisa dopo l'udienza di convalida, è "senza possibilità di cauzione".

"Ho usato 18 identità in otto Stati" - Norbert Feher ha ammesso i fatti che gli sono contestati, dicendo di aver utilizzato 18 identità diverse in otto Paesi. Il killer ha risposto a molte domande del giudice e l'interrogatorio è durato oltre cinque ore e al termine gli atti sono stati secretati. Nel corso della convalida "Igor" ha anche riconosciuto l'identificazione come Norbert Feher, nato in Serbia nel 1981. Il giudice alla fine ha deciso di secretare gli atti sulle indagini per gli omicidi delle due guardie civili e di un allevatore, di cui Feher è accusato. Al termine l'indagato, che è stato assistito da un avvocato di ufficio e ha fatto dichiarazioni in italiano con l'aiuto di un interprete, è stato portato in carcere a Teruel.

Catturato vivo perché svenuto dopo incidente stradale - Il 36enne serbo è stato catturato vivo perché era svenuto dopo essere uscito di strada con il pick-up che aveva appena rubato. E' questa la ricostruzione ufficiale fornita dagli investigatori spagnoli ai carabinieri italiani sulla dinamica dell'arresto, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 dicembre, di Igor il russo, accusato di almeno cinque omicidi tra l'Italia e la Spagna.

Feher è stato catturato in Aragona, nel comune di Cantavieja alcune ore dopo aver ucciso a El Ventorillo un allevatore e due agenti della Guardia Civil che stavano indagando su alcune rapine commesse nei giorni precedenti. Quando si era trovato di fronte i due agenti e si è visto braccato, Igor ha fatto fuoco e ha ucciso, come era successo in Italia con la guardia ecologica volontaria Valerio Verri, di pattuglia l'8 aprile nelle valli del Mezzano (Ferrara). Se non fosse svenuto, sono convinti gli investigatori, avrebbe continuato a lottare con le armi: aveva con sé due pistole e altre due le aveva sottratte agli agenti.

Il gesto eroico dell'agente agonizzante che avvertì i rinforzi Secondo una ricostruzione riportata da Il Corriere della Sera, a permettere la cattura di Igor il russo sarebbe stato il gesto eroico, l'ultimo prima di morire, di uno dei due agenti della Guardia Civil del distaccamento di Alcaniz che hanno perso la vita insieme alla terza vittima spagnola. Il poliziotto, agonizzante, avrebbe avuto la forza di chiamare con il cellulare e avvertire i colleghi per metterli sulle tracce del fuggitivo. Poi, come l'altro suo collega, sarebbe morto dissanguato. Entrambi, infatti, erano stati colpiti al collo, al basso ventre e all'inguine, tutti punti non coperti con il giubbotto antiproiettile. Ma l'allarme che l'agente ha fatto in tempo a lanciare alla centrale ha permesso alle forze dell'ordine spagnole di organizzare subito posti di blocco. Così il serbo, a bordo del pick up rubato, è stato costretto a girare in circolo a lungo per evitarli e, alla fine, grazie all'incidente, è stato catturato.