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Giallo di Sarzana, parla il fratello dell'architetto ucciso: "E' una situazione surreale"

Per gli inquirenti la vittima è stata colpita con una pietra e forse aveva un appuntamento con il suo assassino

Giallo di Sarzana, parla il fratello dell'architetto ucciso:
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"E' una situazione surreale, potrei pensare a qualunque cosa".

Non si dà pace il fratello di Giuseppe Stefano Di Negro, l'architetto 50enne trovato morto tra sabato e domenica, con la testa fracassata, a Sarzana (La Spezia). Secondo la polizia la vittima sarebbe stata colpita con una pietra, ma non ci sono indizi che possano ricondurre al movente del delitto.

La dinamica - Il corpo di Di Negro si trovava in un canneto, sul ciglio di una strada secondaria di Bradia, alla periferia di Sarzana. Nonostante il cadavere presentasse una profonda ferita alla testa, gli investigatori non sono riusciti a repertare tracce ematiche utili a ricostruire la dinamica dell'omicidio. "Il problema è che poi è piovuto e la pioggia probabilmente ha lavato il sangue", fa notare il fratello. Anche l'arma del delitto non è ancora stata identificata. Per gli inquirenti si tratterebbe di una pietra, poi portata lontano dall'assassino o dagli assassini.

Mistero sul movente - Nemmeno l'auto della vittima ha fornito indizi utili agli inquirenti. Il veicolo è stato ritrovato parcheggiato regolarmente a pochi metri dal corpo. All'interno c'era il suo borsello, con all'interno cellulare, documenti, carte di credito e contanti. Non è chiaro, quindi, cosa l'abbia spinto a fermarsi proprio in quel punto. La moglie e gli amici hanno segnalato che, negli ultimi tempi, Di Negro era preoccupato e depresso. Ma anche l'ipotesi del suicidio è stata definita "remota" dagli investigatori.

La pista dell'appuntamento - Resta la pista di un appuntamento finito male. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo si sarebbe fermato intenzionalmente a parlare con qualcuno. Un colloquio poi degenerato fino all'aggressione e al delitto. In attesa degli esiti dell'autopsia e dei controlli sulle telecamere installate nei dintorni, i familiari continuano a chiedersi cosa sia successo. "Era di buona famiglia - ha detto il fratello - non ci sono spiegazioni".