FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Frosinone, maxi operazione anti droga: 50 persone arrestate

Lʼoperazione battezzata "Fireworks" perché gli spacciatori segnalavano lʼarrivo della "merce" facendo esplodere dei fuochi dʼartificio

Blitz antidroga della polizia di Stato e dei carabinieri di Frosinone, che hanno messo in campo 350 uomini per eseguire decine di misure cautelari: più di 50 gli arresti.

L'operazione, denominata "Fireworks", prende il nome dall'uso dell'organizzazione di "reclamizzare" la vendita degli stupefacenti attraverso l'accensione dei fuochi pirotecnici, visibili a distanza, per segnalare la disponibilità di droga.

Le indagini delle forze dell'ordine hanno permesso di smantellare un'organizzazione che aveva costituito la sua base logistica e operativa all'interno di un noto complesso di edilizia residenziale pubblica, comunemente noto come il "casermone". Erano circa 150 i nuclei familiari della zona che erano costretti a fare i conti con le "esigenze" del traffico illecito.

L'associazione criminale aveva realizzato un vero e proprio punto vendita all'interno di una delle scale di salita ai piani alti, blindandone il portone d'ingresso e vietando l'accesso ai "non addetti" alle cessioni della droga attraverso alcune sentinelle, pronte a dare l'allarme in caso di arrivo delle forze dell'ordine urlando frasi convenzionali: "carmela" (per indicare l'arrivo della polizia) e "nerone" (per i carabinieri).

Altri membri dell'organizzazione avevano il compito di "accogliere" gli acquirenti, per indirizzarli verso il punto vendita, conosciuto da tutti come "finestrella"; questo perché lo scambio droga/soldi avveniva attraverso una fessura, realizzata nel vetro blindato di una piccola finestra, situata al pian terreno della tromba delle scale, monopolizzata dal gruppo criminale.

A completare la piramide c'erano dei veri e propri "capiturno" addetti a sovrintendere alla piazza di spaccio e ancora altri associati incaricati di custodire gli stupefacenti e di preparare le dosi per la vendita. Il supermarket della droga era aperto 24 ore al giorno, ogni giorno della settimana, scandita in veri e propri turni lavorativi, con guadagni che raggiungevano anche i 40mila euro al giorno.