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Pordenone, per la coppia uccisa spunta la pista passionale

Il duplice omicidio sarebbe opera di un killer freddo e spietato che conosceva la zona e i movimenti delle vittime

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Ci sarebbe anche la pista passionale tra le ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri per risolvere il caso della coppia uccisa a Pordenone martedì. L'omicidio non sarebbe figlio di un raptus omicida ma opera di un killer freddo e spietato, che ha atteso il momento giusto per entrare in azione.

Il movente passionale resta, comunque, uno dei più plausibili, anche perché sia Teresa Costanza sia il compagno Trifone Ragone non passavano certo inosservati, come dimostrano anche i riconoscimenti ottenuti in vari concorsi di bellezza. Tutti li dipingono come una coppia affiatata, senza scheletri nell'armadio e con un futuro radioso: solo pochi istanti prima di essere uccisa, la giovane bocconiana, a Pordenone da poco più di un anno, aveva confidato al gestore della palestra tutta la propria felicità per la recente nuova occupazione in una primaria agenzia assicurativa. Il militare, invece, si apprestava ad essere inviato a Milano, in missione, nell'ambito dell'operazione "Strade sicure", in vista dell'Expo.

dell'autopsia, in programma per venerdì, è stata eseguita una Tac cranica che ha fornito i primi riscontri balistici: l'uomo è stato colpito da tre proiettili, due dei quali erano coperti da sangue rappreso e avevano fatto pensare a un solo foro, e ipotizzare l'omicidio-suicidio poi escluso dalla Procura; la compagna invece da due proiettili. Tutti esplosi da una pistola calibro 7.65. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il killer avrebbe aperto la portiera dal lato passeggero, dove si trovava Ragone, puntandogli l'arma alla tempia, a bruciapelo. Una frazione di secondo dopo l'avrebbe rivolta contro la fidanzata, freddandola da distanza ravvicinata e mandando anche in frantumi il finestrino dell'utilitaria. Impossibile per la coppia difendersi o anche soltanto urlare. Subito dopo il killer si sarebbe dato alla fuga.