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Sisma Emilia, calcestruzzo depotenziato per ricostruire: 15 indagati

Quadri e dirigenti di imprese edili sono coinvolti nellʼoperazione "Cubetto": il materiale scadente sarebbe stato utilizzato per opere post terremoto, tra le quali una scuola elementare

La polizia di Modena ha eseguito perquisizioni tra le province di Modena, Bergamo, Bologna, Lodi, Mantova, Milano, Piacenza e Verona nei confronti di 15 persone accusate di fornire ed utilizzare calcestruzzo depotenziato per opere effettuate nelle zone colpite dal terremoto del 2012, anche la ricostruzione di una scuola elementare.

Coinvolte la Betonrossi di Piacenza, che fornisce calcestruzzi, e l'AIC di Modena, che si occupa delle costruzioni. I 15 indagati nell'ambito dell'operazione "Cubetto" sono quadri e dirigenti.

Le indagini, iniziate nel dicembre del 2015, sono state condotte dai poliziotti della Squadra Mobile modenese, coordinati dal Procuratore Lucia Musti e dal sostituto procuratore Claudia Ferretti. Il nome dell'operazione "Cubetto" deriva dai campioni di cemento, detti cubetti, utilizzati per alterare le analisi di laboratorio effettuate.

Agli indagati è stata contestata anche la falsificazione delle certificazioni inerenti le caratteristiche tecniche del calcestruzzo. E tra le opere oggetto d'indagine c'è la costruzione, realizzata con cemento depotenziato, di una scuola elementare di Finale Emilia, comune interessato dall'operazione Aemilia.