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ʼNdrangheta, maxi blitz: oltre 160 arresti Intercettate risate dopo terremoto Emilia

Emersi legami tra lʼorganizzazione criminale e gli imprenditori locali in Emilia Romagna. Tra gli arrestati anche il padre del calciatore Iaquinta

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Maxi operazione dei carabinieri contro la 'ndrangheta in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia. La magistratura di Bologna ha disposto 117 arresti mentre altri 46 provvedimenti sono stati emessi dalle procure di Catanzaro e Brescia, per un totale di oltre 160 arresti. Nel blitz sono stati impiegati migliaia di militari dell'Arma. In manette anche il padre del calciatore Vincenzo Iaquinta.

ʼNdrangheta, maxi blitz: oltre 160 arresti Intercettate risate dopo terremoto Emilia

La maggior parte degli arresti, eseguiti su misura cautelare richiesta dal sostituto procuratore della Dda di Bologna Marco Mescolini e firmata dal gip Alberto Ziroldi, sono stati eseguiti nella provincia di Reggio Emilia, dove e' presente la cosca Grande Aracri, della 'ndrangheta di Cutro (Crotone). Tra le persone finite in manette figurano diversi imprenditori calabresi, alcuni già noti alle forze dell'ordine, tra cui Nicolino Sarcone, considerato anche da indagini precedenti il reggente della cosca su Reggio Emilia.

Imponente lo schieramento dei carabinieri impiegati, anche con l'ausilio di elicotteri, in arresti e perquisizioni per questa operazione scattata nell'ambito dell'inchiesta, denominata "Aemilia", coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Bologna.

Le persone arrestate sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti e altro. Tutti reati commessi con l'aggravante di aver favorito l'attività dell'associazione mafiosa. In Emilia, sottolineano gli investigatori, la 'ndrangheta ha assunto una nuova veste, colloquiando con gli imprenditori locali.

Risate dopo il terremoto in Emilia - Come all'Aquila, dagli atti emergono i commenti divertiti di due indagati subito dopo il terremoto in Emilia. In un dialogo citato nell'ordinanza del gip, Gaetano Blasco dice a Antonio Valerio: "E' caduto un capannone a Mirandola". "Eh, allora lavoriamo là...", risponde Valerio ridendo. "Ah sì, cominciamo facciamo il giro...".

In manette consigliere comunale di Fi - Tra gli arrestati c'è anche il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani (Forza Italia). I carabinieri lo hanno prelevato dalla sua abitazione di Arceto di Scandiano (Reggio Emilia).

Indagato a Pagliani: "I voti ti portano in cielo" - "Giuseppe ti dico sono gente che? i voti ti porteranno in cielo... guarda... però devi essere tu a consigliare e dire quello che bisogna fare...". E' la frase rivolta proprio a Pagliani da Alfonso Paolini, ritenuto un elemento di costante riferimento per Nicolino Sarcone, per i pm a capo dell'organizzazione 'ndranghetistica a Reggio Emilia. Nella conversazione i due si mettono d'accordo per incontrarsi anche con Sarcone. Il Gip sottolinea per i due, Pagliani e Sarcone, "la convergenza di interessi che è fondamento e giustificazione dell'accordo politico-mafioso". Cioè "l'identificazione del medesimo obiettivo, traguardato da due angolature solo apparentemente divergenti".

Per Sarcone occorre "contrastare alle fondamenta l'iniziativa prefettizia e l'offensiva mediatico-istituzionale antimafia che si sta sviluppando a Reggio Emilia per mano in particolare della presidente della Provincia Sonia Masini". Per Pagliani, "mettere a disposizione '...il PdL', per andare 'contro la Masini, contro la Sinistra, anche per la discriminazione...', sfruttando la potenzialità elettorale dei 'cutresi' per sconfiggere politicamente la Masini". In una telefonata alla fidanzata, è lo stesso Pagliani, al termine della cena, verso mezzanotte, a raccontare: "Non vogliono usare altre linee, vogliono usare il partito, proprio il... il Pdl per andare contro la Masini, contro la Sinistra". E ancora, riferendosi alla Masini: "Adesso le faccio una cura come dio comanda, adesso le faccio fare una curetta giusta".