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Costruito 61 anni fa e mai aperto: la storia infinita dellʼhotel "San Calogero" di Sciacca

La struttura è stato inaugurata e ristrutturata due volte ma non è mai stata aperta al pubblico a causa di un errore nel progetto

hotel san calogero
ufficio-stampa

Cantiere aperto nel 1954. Inaugurato nel 1993 e chiuso. Ristrutturato sei anni dopo, inaugurato una seconda volta e mai aperto. Telegraficamente si può riassumere così la storia infinita del "Grande Albergo San Calogero" di Sciacca, una delle cittadine dell'Agrigentino tanto ricca di bellezze, storia, cultura quanto esempio di cattiva gestione del patrimonio pubblico. Una struttura di proprietà della regione Sicilia progettata per consacrare le risorse termali della cittadina, nella quale, in un passato ormai remoto, si costruirono due alberghi a pochi metri dalla Basilica di San Calogero sul Monte Kronio.

Costruito 61 anni fa e mai aperto: la storia infinita dellʼhotel "San Calogero" di Sciacca

Svariati miliardi di lire investiti per una spesa reale oggi difficile da quantificare. Il “Grande Albergo” è una struttura di cinque livelli fuori terra, addossato alla parete rocciosa che ospita le storiche stufe di San Calogero, conosciute sin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche. Sull'estremità del Monte Kronio si trova anche un'altra struttura ricettiva, il “Piccolo Albergo”. È un edificio di tre piani fuori terra con 27 camere (singole, doppie e triple) per un totale di 80-90 posti letto. La struttura riuscì ad aprire per un brevissimo periodo fino alla fine degli anni '80. Da allora è chiusa. Il "Grande Albergo" ha invece circa 80 camere (singole, doppie e triple), e potrebbe ospitare fino a 200 posti letto. Nel 1993, quasi quarant'anni dopo l'inizio dei lavori, ci fu l'inaugurazione. Ma sorse subito un problema: ci si "dimenticò" di dotare le strutture di un depuratore che li collegasse al collettore principale della città. E dire che tutto era pronto per l'apertura con una gara per l'affidamento della struttura già vinta da una cooperative che però, constatando che l'albergo non era allacciato alla rete fognante, aprì un contenzioso con l'azienda delle Terme di Sciacca.

Il lieto fine poteva essere scritto sei anni dopo. La Regione Sicilia trovò infatti un miliardo e 700 milioni delle vecchie lire per ristrutturare il bene che non ha mai accolto un turista. La gara fu vinta da una ditta di Acireale. Nel 1999 iniziarono ufficialmente i lavori per la ristrutturazione del "Grande Albergo". Paventando altri contenziosi, l'azienda delle Terme corse ai ripari e presentò un progetto per la costruzione del depuratore. Il progetto, per un importo di spesa di due miliardi delle vecchie lire, fu "regalato" al comune di Sciacca, il quale doveva presentare istanza di finanziamento alla Regione. Quel progetto diventò ben presto carta straccia e l'albergo, nuovamente riqualificato, a conclusione dei lavori di ristrutturazione non aprì.

Il 25 giugno del 2010, si raggiunse finalmente un accordo tra le Terme di Sciacca e la cooperativa affidataria. Quest'ultima, che vantava un credito di 1,2 milioni di euro, ricevette un assegno da 800 mila euro. Nel 2011 la Regione Sicilia ha dato il via libera al progetto, del valore di 672 mila euro, per collegare la rete fognaria del Monte di San Calogero al collettore principale della città. Solo quando il progetto sarà realizzato, gli alberghi potranno ottenere l'autorizzazione allo scarico, ma verosimilmente non apriranno mai, considerando le enormi spese che si dovrebbero affrontare per far fronte alle possibili quanto ovvie criticità strutturali e lavori di consolidamento per delle opere i cui lavori iniziarono negli anni '50. Queste foto, scattate pochi giorni fa, testimoniano lo stato di abbandono in cui versano le strutture. I due alberghi di monte San Calogero, fanno parte dell'immenso patrimonio delle Terme di Sciacca, chiuse dallo scorso marzo e sommerse dai debiti. Ma questa è un'altra, triste storia.
(testo e foto di Franco Iacch)