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Collezionista di spade e cocainomane: ecco chi è Leonardo Cazzaniga

Si delinea la personalità del medico arrestato per le morti sospette in corsia. E si viene a conoscenza dellʼomicidio della madre dellʼinfermiera

Collezionava spade antiche, soprattutto giapponesi, insieme all'amante e faceva uso di cocaina.

E' questo il profilo che emerge man mano che proseguono le indagini su Leonardo Cazzaniga, il medico arrestato per le morti sospette al pronto soccorso di Saronno (Varese). I dirigenti dell'ospedale lo definiscono “un cocainomane” e raccontano che più volte aveva detto di volersi “prendere un periodo per vedere di disintossicarsi perché stava esagerando”.

Un uomo con il vizietto della "bamba" - A confermare la sua dipendenza dalle droghe è il dirigente ospedaliero Roberto Cosentina, in una conversazione con il direttore sanitario Paolo Valentini, come riporta La Repubblica. Cazzaniga aveva anche paura di essere scoperto: tirava di coca proprio nel 2013, l'anno in cui vengono a galla le morti sospette e in cui la Commissione interna del Pronto Soccorso inizia ad indagare proprio su di lui. La stessa Commissione che poi alla fine lo grazierà.

La vita privata - Cazzaniga, sessantenne originario di Milano, è divorziato dalla moglie con la quale non ha più contatti da anni. Dopo il lavoro era solito raggiungere l'amante Laura Taroni a Lomazzo per andare al centro commerciale con i suoi figli, ai quali si era molto affezionato o per andare a sciare con lei: la passione per la montagna li univa. Come quella per le spade, soprattutto giapponesi, trovate a casa di entrambi.

Laura Taroni sulla madre: "Andava punita, ci ho pensato io" - Maria Rita Clerici era la mamma di Laura Taroni. E' morta il 4 gannaio del 2014. "Andava punita, ci ho pensato io", aveva confessato l'infermiera alla cugina Filomena Pistidda. La donna non sopportava le continue visite della madre a casa sua e così, insieme al compagno Lorenzo Cazzaniga, decise di ucciderla. Un omicidio ben pianificato. La Taroni, nei giorni precedenti al decesso della madre, aveva informato i parenti dell'aggravarsi delle condizioni di salute della donna, anche se nessuno aveva notato nulla di strano. Maria Rita entra in coma il 3 gennaio del 2014 a causa dei farmaci che le erano stati somministrati dalla coppia. La chiamata al 118 viene effettuata dalla Taroni con molta calma, quando la donna è già in arresto cardiocircolatorio.