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Catania, simulavano falsi incidenti per incassare i soldi delle polizze: 7 arresti

Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero simulato 17 sinistri e aggredito i medici che si rifiutavano di firmare i referti fasulli

Catania, simulavano falsi incidenti per incassare i soldi delle polizze: 7 arresti - foto 1

Sgominata a Catania un'organizzazione dedita alle truffe ai danni delle assicurazioni.

Sette persone, tra cui il capobanda Giovanni Pantellaro, sono state arrestate con l'accusa di aver denunciato falsi incidenti stradali con feriti per incassare il premio delle polizze. L'indagine, condotta dalla Polizia e coordinata dalla Procura locale, è stata avviata dopo alcuni casi di aggressione ai medici dell'ospedale Vittorio Emanuele.

Le indagini - Le attività della presunta associazione a delinquere sono state documentate dalle intercettazioni telefoniche. "Il conto l'ho pagato al ristorante - dice uno degli indagati -  che un'altra mangiata me la posso fare o no?". Le "mangiate" sarebbero, secondo gli inquirenti, i soldi ottenuti simulando i sinistri. Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, l'attività investigativa avrebbe portato alla luce 17 episodi di truffa, con un danno stimato di circa un milione di euro. I complici venivano reclutati direttamente al Pronto Soccorso: i pazienti si facevano curare lesioni o traumi e chiedevano di refertarli come esiti di un incidente stradale. Se i medici si rifiutavano di dichiarare il falso, la banda passava alle maniere forti. E sarebbe stato proprio il capobanda, Giovanni Pantellaro, l'uomo incaricato di "convincere" i sanitari più riluttanti. Gli arrestati avrebbero anche mentito in tribunale e creato falsi elementi di prova.
 
L'organizzazione - Gli indagati sono complessivamente 64. Per sette di loro - Giovanni Pantellaro, di 53 anni, Gaetano Pantellaro, 28 anni, Angelo Ragusa, 35 anni, Giuseppe Alì, 62 anni, Alessandro Fichera, 43 anni, Carmelo Moncada, 61 anni, Orazio Sappuppo, 43 anni - sono scattate le manette. Tutti dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e corruzione in atti giudiziari. Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo della presunta "base operativa", uno studio di infortunistica stradale vicino all'ospedale.