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Caso Mollicone, c'è un quarto indagato: è un carabiniere

Lʼipotesi di reato è di concorso in omicidio volontario. Gli altri indagati sono lʼex maresciallo di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio

Caso Mollicone, c'è un quarto indagato: è un carabiniere - foto 1
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C'è un quarto indagato per l'assassinio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce, nel Frusinate, uccisa più di sedici anni fa.

Si tratta di un carabiniere che oggi presta servizio lontano da Arce.. L'ipotesi di reato è di concorso in omicidio volontario. Gli altri indagati sono l'ex maresciallo della locale stazione dei Cc, Franco Mottola, la moglie e il figlio.

La 18enne fu trovata circa 36 ore dopo la sua morte in un bosco ad Anitrella, in provincia di Frosinone.

Alcune settimane fa una perizia porta nuovamente gli inquirenti ad accendere i riflettori sulla caserma dei carabinieri del paese in provincia di Frosinone. Le lesioni al cranio della ragazza, secondo la perizia, sarebbero compatibili con un urto violento sulla porta danneggiata di un alloggio della caserma, sottoposta a sequestro. La perizia era stata chiesta degli inquirenti per conoscere possibili elementi sull'eventuale relazione tra la morte della diciottenne e la sua presenza, il primo giugno (giorno della sua scomparsa), nella caserma dei carabinieri di Arce, dove la giovane sarebbe andata. Proprio lì  gli investigatori hanno poi sequestrato una porta danneggiata in un alloggio.

"Tra le ipotesi prospettate come causa della lesione sulla porta in sequestro - sostiene la consulente - quella della testa pare di gran lunga più probabile. Pertanto si può evincere che la lesione alla porta sia stata prodotta da un oggetto simile al versante sinistro del cranio di Serena Mollicone o dal suo stesso cranio".

Un'altra circostanza che ha avuto un peso nelle nuovo indagini è il collegamento con il suicidio del brigadiere Santino Tuzi, il quale per primo testimonio' che Serena era entrata in caserma; ma dopo poche ore, nell'aprile del 2008, fu trovato cadavere nella sua auto: si era sparato con la sua pistola di ordinanza prima del confronto con l'ex maresciallo Franco Mottola.