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Violentata dal branco, i genitori di uno stupratore: siamo distrutti

Una zia prova a smorzare: "Non sono mostri". E sui social qualcuno se la prende con la vittima: "Non doveva andare lì"

"Quello che ha fatto mio figlio è una vergogna".

Non riesce a darsi pace il padre di uno dei ragazzini finiti in manette lunedì con l'accusa di aver stuprato una 16enne nel Salernitano. Suo figlio, muratore 17enne, era nel branco. "Per toglierlo dalla strada lo portavo con me, piccoli lavoretti, speravo imparasse un mestiere", racconta l'uomo. Invece, forse, non è bastato. "Ora siamo una famiglia distrutta".

Ai giornalisti de La Città di Salerno l'uomo non riesce a nascondere la vergogna. Ha da poco assistito all'interrogatorio del figlio e nel suo racconto ha scoperto i terribili dettagli di quell'orrore. La moglie, invece, non ha retto ed è svenuta: "E' distrutta, siamo tutti distrutti".

Tra i parenti dei cinque ragazzi che hanno trasformato un garage di San Valentino Torio in un inferno c'è anche chi prova a minimizzare. "Sono bravi ragazzi, nessuno voleva farle del male. Forse hanno esagerato, ma come si fa a dire che sono mostri?", chiede la zia di un 16enne a un cronista de Il Giorno.

Sui social, intanto, i coetanei dei ragazzini non parlano d'altro. Dopo lo sfogo della vittima, qualcuno si lascia andare a qualche critica. "Anche se ci fosse stato un solo ragazzo ad attenderla, non avrebbe mai dovuto avere rapporti sessuali all'ombra di un garage". E c'è perfino chi commenta: "La colpa di quanto accaduto non era da imputare solo ai cinque minorenni...".