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Napoli, si rinnova il miracolo di San Gennaro: malore per il cardinale Sepe

"La nostra città ha bisogno di tornare a volare potendo contare prima di tutto sui suoi giovani", ha detto lʼarcivescovo durante lʼomelia

Napoli, si rinnova il miracolo di San Gennaro: malore per il cardinale Sepe - foto 1
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Alle 10:06 di mercoledì 19 settembre si è rinnovato ancora una volta il miracolo di San Gennaro, che accade solo tre volte l'anno (il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 16 dicembre e il 19 settembre, giorno nel quale cade l'anniversario del martirio).

La celebrazione nel Duomo di Napoli è stata officiata dal l'arcivescovo della città, il cardinale Crescenzio Sepe, che ha avuto un malore durante la cerimonia.

Probabilmente a causa del gran caldo, il cardinale Sepe è apparso bianco in volto; le persone che erano vicine a lui lo hanno invitato a lasciare l'altare, ma Sepe ha declinato l'invito. Attorno a lui, sull'altare maggiore, il segretario del cardinale, don Giuseppe Mazzafaro. Il cardinale Sepe a causa del malore non ha potuto portare l'ampolla all'esterno della Cattedrale come avviene ogni nano in occasione del miracolo.

"Napoli ha bisogno di tornare a volare potendo contare prima di tutto sui suoi giovani", ha detto l'arcivescovo di Napoli durante l'omelia. "Dire che sono essi il futuro della città è riduttivo - ha aggiunto -. Ad essi deve appartenere sempre più anche il presente. Napoli non è favola, Napoli non è e non lo sarà mai, Napoli è verità e bellezza. E' la vita di tutti i giorni che ha bisogno di cambiare ritmo e direzione. Neppure il più grandioso dei monumenti che fanno bella e ricca Napoli può illuminare e far splendere la città come riesce a farlo la speranza dei giovani, se sostenuta, protetta e accompagnata dalla famiglia, dalla scuola, dalla Chiesa, dalle istituzioni".

Secondo la tradizione, il grumo del sangue - raccolto subito dopo il suo martirio (305 d.C.) da Eusebia - si sarebbe sciolto per la prima volta ai tempi di Costantino I, quando il vescovo trasferì le spoglie del santo dall'Agro Marciano, dove era stato sepolto, a Napoli. Durante il tragitto avrebbe incontrato Eusebia, che portava con sé le ampolline del sangue: in quel momento il contenuto dei piccoli recipienti si sarebbe sciolto. Come ogni volta, per le strade di Napoli e fuori dal Duomo i fedeli hanno esultato dopo la comunicazione del cardinale. La Chiesa, che resta ancora in un limbo sul punto, non ha mai definito ufficialmente l'evento come un miracolo.