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Napoli, morì per soccorsi in ritardo ma almeno due ambulanze sarebbero potute intervenire immediatamente

Alle ben otto telefonate in cui si chiedeva lʼintervento del 118 fu sempre risposto che non cʼerano mezzi disponibili. Aperta una procedura disciplinare per 4 operatori del centralino del 118 e un medico

Napoli, morì per soccorsi in ritardo ma almeno due ambulanze sarebbero potute intervenire immediatamente - foto 1
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Furono ben otto le telefonate di richiesta di intervento fatte al 118 la sera del 3 agosto, per soccorrere un uomo, Marco D'Aniello, che aveva avuto un malore alla stazione di Napoli.

La risposta fu sempre la stessa: "Non ci sono ambulanze". Ma in realtà c'erano almeno due mezzi disponibili. D'Aniello morì poco dopo l'arrivo dei medici, che giunsero in stazione circa mezz'ora dopo la prima chiamata. Aperta procedura disciplinare per 5 persone.

Le otto telefonate al 118 - D'Aniello, affetto da talassemia, stava aspettando un amico in stazione quando iniziò a vomitare sangue e cadde a terra. La prima richiesta di soccorso arriva al 118 alle 21.02. "Non ci sono ambulanze disponibili", viene risposto alle guardie giurate e agli agenti della Polfer che nei successivi 20 minuti chiameranno ben otto volte per sollecitare l'arrivo dei soccorsi. Inutili anche i tentativi di spiegare la gravità della situazione: "Vomita sangue", "Ha perso conoscenza", "La persona è in fin di vita". Qualsiasi tentativo ottiene sempre la stessa risposta e il "caso" viene classificato come codice giallo.

Alle 21.21, come riporta "La Repubblica" viene trovata la prima ambulanza disponibile, ma senza medici a bordo. Due minuti dopo ne viene individuata una più vicina e con medici a bordo: arriva in dieci minuti alla stazione, ma ormai è troppo tardi. Alle 21.45 D'Aniello viene dichiarato morto.

Indagine interna: almeno due ambulanze disponibili - L'indagine interna della Regione ha dimostrato che in quei minuti cruciali c'erano due ambulanze disponibili. Si legge tutto in una relazione del direttore della centrale operativa del 118, Giuseppe Galano, redatta nell'ambito dell'indagine fatta scattare dalla Regione Campania. Galano fa sapere di "aver avviato il procedimento disciplinare nei confronti dei quattro operatori presenti alla centrale operativa del 118 durante l'accaduto, ma di aver anche intimato al presidente della Croce Rossa di sospendere temporaneamente il medico di turno".