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Napoli, ferito in un agguato il "re" della pasta di Gragnano

Ciro Moccia si trovava in auto con il figlio davanti la sua abitazione quando ha beccato una pallottola nel polpaccio: le sue condizioni non sono gravi

ciro moccia napoli Fabbrica della Pasta di Gragnano
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Ciro Moccia, titolare con i fratelli dell'azienda Fabbrica della Pasta di Gragnano (Napoli), è stato ferito a colpi di pistola davanti alla sua abitazione mentre era in auto con il figlio.

Colpito a un polpaccio,

le sue condizioni non sono gravi

. A terra la polizia ha ritrovato 12 bossoli. Amaro sfogo dell'imprenditore su Facebook: "In vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente... Forse ho sbagliato?".


Poco prima dell'agguato, Moccia aveva chiuso una tavola calda di sua proprietà. Nei pressi della loro abitazione, che si trova in via Fratte, al confine tra i comuni di Gragnano e Castellammare di Stabia,

hanno avvertito un paio di esplosioni, scambiate per fuochi d'artificio

. In realtà, secondo quanto accertato dagli investigatori, erano due colpi di pistola che hanno raggiunto il paraurti dell'auto.

Padre e figlio stavano aspettando l'apertura del cancello quando l'aggressore armato è entrato in azione: si è avvicinato al lato passeggero della vettura e, tenendo la pistola rivolta verso il basso, ha iniziato a sparare.

Uno dei proiettili ha trapassato la carrozzeria della macchina

e ha colpito Moccia a un polpaccio. Al termine della sparatoria l'uomo si è dileguato.

Chi è Ciro Moccia

- Quarantacinque anni, erede di una tradizione centenaria di lavorazione della pasta di Gragnano, Ciro Moccia è presidente del Nuovo Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano Igp, titolare di supermercati alimentari della catena "Decò" e, di recente, di un ristorante-pizzeria aperto nel centro di Gragnano. Lo sfogo pubblicato su Facebook ha ricevuto

numerosi attestati di solidarietà

. I sostenitori dell'imprenditore accusano i suoi "nemici" di

"invidia, ignoranza e barbarie"

, ma nel contempo parlano di "omertà", non escludendo sospetti sulla mano criminale che potrebbe nascondersi dietro questo agguato. Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono molteplici:

dal racket al tentativo di rapina

, considerando che a un mese dal Natale le organizzazioni camorristiche impongono da sempre il "pizzo per i carcerati".