FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Furto negli scavi di Pompei, rubata una borchia del sesto secolo a.C.

Lʼoggetto era esposto nellʼambito della mostra "Pompei e i Greci" ed infisso su un pannello di legno. Osanna: "Gesto che ferisce lʼItalia"

Furto negli scavi di Pompei, rubata una borchia del sesto secolo a.C. - foto 1
ufficio-stampa

Una borchia in bronzo risalente al VI secolo a.C.

è stata rubata nel complesso degli scavi di Pompei. L'oggetto era esposto nell'ambito della mostra "Pompei e i Greci", all'interno della cosiddetta Palestra Grande. La borchia, ornamento per porte, era infissa su un pannello di legno e coperta solo davanti da un pannello di plexiglass. Il furto si sarebbe verificato durante l'orario di apertura al pubblico. Indagano i carabinieri.

"Oltre al gesto che ferisce il sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano, pur trattandosi di un pezzo di valore non inestimabile, mi colpisce anche da un punto di vista personale trattandosi di un'area nella quale avevo condotto direttamente lo scavo", ha commentato il direttore generale degli Scavi di Pompei, Massimo Osanna.

Valore assicurativo di 300 euro - La scoperta del furto è avvenuta mercoledì sera, a tarda ora, quando i custodi si sono resi conto di quanto era accaduto. I carabinieri stanno indagando anche mediante la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza collocate all'interno della mostra. L'area è stata sequestrata e, quindi, non accessibile ai turisti. La borchia era una delle quattro in bronzo applicate su una riproduzione della porta di Torre Satriano, in esposizione nella mostra "Pompei e i Greci" allestita nella Palestra Grande, di fronte all'Anfiteatro. Il valore assicurativo è di 300 euro.

Osanna: "La rimozione ha chiesto tempo" - La sezione dalla quale è stata sottratta la borchia è quella dedicata ai rinvenimenti a Satriano (Lucania). La vigilanza diurna, fa notare il personale della Soprintendenza, è affidata a personale Ales, società in house del Ministero dei Beni culturali, contestata da sempre dai sindacati che accusano il ministero di avere assegnato un compito a personale non consono all'impiego. "La borchia era avvitata sul pannello espositivo e coperta da lastra trasparente di protezione pertanto la rimozione del pezzo deve aver richiesto un tempo necessario a evitare i controlli", ha spiegato Osanna.

Nella mostra, inaugurata il 12 aprile, sono esposti oltre 600 i reperti tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti da Pompei, Stabiae, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto, Torre di Satriano e ancora iscrizioni nelle diverse lingue parlate - greco, etrusco, paleoitalico -, argenti e sculture greche riprodotte in età romana.