Filadelfia, 50enne quasi cieca: fatemi rivedere per un'ultima volta mia figlia
Eʼ il disperato appello di Rebecca Bazzacco, la signora diabetica la cui figlia disabile è stata sottratta e affidata a una centro in Piemonte 16 anni fa
"Vi scongiuro, voi che potete: fatemi vedere mia figlia, per l'ultima volta": è il disperato appello di Teresa Bazzacco, 50 anni, di origini pavesi ma trapiantata da anni a Filadelfia, nel Vibonese.
La ragazza all'età di otto le era stata sottratta dal tribunale di Torino ed era stata affidata a una casa di accoglienza di Ciriè, comune dell'hinterland del capoluogo piemontese. La donna e il marito (poi deceduto) erano stati infatti ritenuti incapaci di accudirla in maniera adeguata.
La sua vicenda - riportata oggi dal Quotidiano del Sud - finì sui network nazionali. Su giornali e tv si sprecarono gli attestati di solidarietà, avvocati e psicologi s'impegnarono pubblicamente ad attivarsi con chi di competenza per far sì che il sogno di Teresa si concretizzasse. Per facilitare la decisione del giudice tutelare e della dirigenza della casa di Ciriè, la donna, che si trova in una struttura sanitaria di San Vito allo Jonio, aveva proposto la mortificante limitazione di poterla vedere da dietro a un vetro a specchio.
Un'avvocatessa si offrì per il patrocinio gratuito. Purtroppo però non ci sono stati risultati. A causa del diabete, trascurato e mai curato, le sue condizioni sono andate peggiorando finché tre mesi fa i medici dell'ospedale di Soverato sono stati costretti ad amputarle prima la gamba destra e poi la sinistra. Tuttavia, la cinquantenne non si e' persa d'animo e ha voluto lanciare il suo ultimo e disperato appello.