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'ndrangheta, arrestato il boss Antonio Pelle: era evaso da ospedale

La sua cosca diede il via alla sanguinosa faida di San Luca, culminata con la strage di Duisburg del Ferragosto 2007

La Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato Antonio Pelle, 54enne ritenuto il capo dell'omonima cosca di 'ndrangheta di San Luca.

Era latitante dal 2011, quando fuggì dall'ospedale di Locri, e deve scontare una condanna a 20 anni di reclusione. Il suo nome era nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi; gli agenti l'hanno trovato all'interno di un'intercapedine realizzata tra la stanza da letto e il bagno della sua abitazione a Bovalino.

Responsabile della strage di Duisburg - Il nascondiglio del boss era stato realizzato con estrema cura, tanto che gli agenti della squadra mobile reggina hanno dovuto lavorare diverse ore per individuarlo. La cosca di Pelle, quella di San Luca, federata con quella di Vottari diede il via alla sanguinosa faida di San Luca culminata con la strage di Duisburg di Ferragosto 2007.

Il boss era stato arrestato una prima volta il 16 ottobre del 2008 sempre della squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo dopo un anno di latitanza. Anche in quella occasione fu sorpreso all'interno di un bunker super-tecnologico realizzato in un capannone in costruzione nelle campagne di Ardore Marina: un vero e proprio mini appartamento con tre stanze, una camera da letto, un bagno, una cucina. All'interno c'era anche un'area nella quale fu trovata una mini piantagione di canapa indiana.

Ferragosto 2007, sei persone uccise - Il boss era ricercato per un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione Fehida condotta contro gli affiliati alle cosche Pelle-Vottari e Nirta Strangio. Nella strage di Duisburg furono uccise sei persone ritenute dagli inquirenti affiliate proprio ai Pelle-Vottari. Pelle, condannato per associazione mafiosa, è comunque ritenuto dagli investigatori "il capo di quello schieramento che ha portato all'omicidio di Maria Strangio nel Natale del 2007 e che ha suscitato la reazione delle cosche opposte culminata con la strage di Duisburg".

Dagli atti dell'inchiesta sulla strage di Duisburg, infatti, è emerso che una delle vittime di Ferragosto, Marco Marmo, si era recato in Germania per procurare un furgone blindato e un fucile di precisione che gli erano stati chiesti dalla "mamma", il nomignolo col quale gli affiliati indicavano Pelle. Il mezzo e le armi dovevano servire per uccidere Giovanni Luca Nirta, capo dell'omonima famiglia e marito di Maria Strangio, assassinata per errore nella strage di Natale a San Luca.