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Bologna, agente immobiliare nega la casa a un ragazzo di colore: "Non affittiamo a stranieri"

La mediatrice ha interrotto bruscamente la trattativa dopo aver notato che il giovane è di origine africana

Bologna, agente immobiliare nega la casa a un ragazzo di colore:
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"Non affittiamo agli stranieri".

L'ennesima storia di razzismo arriva da Bologna, dove quattro studenti universitari, di cui uno di colore, si sono visti rifiutare la locazione da un'agenzia immobiliare. Secondo quanto riporta il quotidiano Il Resto del Carlino, la mediazione sarebbe andata a monte dopo la scoperta della presenza, tra i potenziali inquilini, del giovane di origine africana.

L'umiliazione - Carlo, uno studente di Scienze della comunicazione di vent'anni, si è presentato all'appuntamento con l'agente insieme a Yosef, un coetaneo iscritto al secondo anno di Isef conosciuto sui banchi di scuola. "Vivevamo già a Bologna - ha raccontato - ma in una sistemazione provvisoria. Abbiamo individuato una soluzione che sembrava adatta a noi su una pagina Facebook dedicata agli affitti. Era da quattro, così abbiamo contattato altri due ragazzi interessati e l'abbiamo fermata". Ma nonostante la trattativa fosse ormai in fase avanzata, all'improvviso qualcosa è andato storto. "Uno degli altri è andato dentro, noi siamo rimasti in attesa. Abbiamo visto la donna guardare verso di noi e scuotere la testa. Subito dopo lui è uscito e ci ha detto che non se ne faceva più niente, che non affittavano a stranieri". Di fronte alle proteste dei giovani la mediatrice ha cambiato versione, sostenendo che la casa non fosse più disponibile. "Non ci volevamo credere", ha raccontato Carlo. "Io ero arrabbiatissimo, Yosef ammutolito dallo stupore e, immagino, dal dolore".

I concittadini indignati - La vicenda ha destato indignazione e incredulità tra i concittadini. Anche il padre di Carlo ha voluto far sentire la sua voce. "Non posso credere che sia successa una cosa del genere a Bologna, una città in cui ho vissuto e che non riconosco", ha detto. "Mi viene solo da dire a mio figlio di andare via dall'Italia, perché qui stiamo costruendo una società incivile".