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Inchiesta petrolio, dossier anonimo sulle "spese pazze" di De Giorgi

"Festini e 42 milioni per le cabine di una fregata", si legge nel documento consegnato alla procura di Potenza e a Palazzo Chigi. La marina: "Fatti inesistenti"

Nuovi veleni nello scandalo petrolio: come riportano alcuni quotidiani, spunta un dossier anonimo contro il capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, indagato nell'inchiesta di Potenza.

Il documento, che contesta le spese folli dell'ammiraglio, è stato consegnato alla procura lucana, alla presidenza del Consiglio e al ministero della Difesa. "Festini e scambi di interessi con l'imprenditore Gemelli (fidanzato della Guidi)", si legge.

Cene di lusso e spese milionarie - Come riporta Il Corriere della Sera, il plico è stato consegnato da un militare della Marina, che però non ha il coraggio di venire allo scoperto perché, dice, "ho già pagato per non essermi piegato alle richieste del capo di Stato maggiore". Nel dossier si parla di commesse milionarie autorizzate da De Giorgi per ristrutturare i salottini e il quadrato ufficiali delle navi della Marina. E persino di cene in ristoranti di lusso con numerosi invitati per brindare allo sblocco dei finanziamenti.

Modifiche alle navi per 42 milioni di euro - Ad esempio, De Giorgi nel 2013 "durante una visita a una fregata classe Fremm nei cantieri di Fincantieri per completare le ultime fasi di allestimento, non gradendo la ripartizione delle aree destinate al quadrato ufficiali e dei camerini destinati al comandante, ordinò ai dirigenti di attuare le modifiche da lui indicate". Costo dell'operazione: 42 milioni e 986mila euro che l'ammiraglio "cercò di coprire con un auto investimento da parte di Fincantieri che invece non aveva alcuna intenzione di finanziare neanche parzialmente e quindi si spesero decine di milioni del contribuente".

Il comandante su un cavallo bianco per accogliere gli ospiti - Il dossier contiene dettagli precisi. "Famosi - si legge - sono stati i festini organizzati dal comandante a bordo della Vittorio Veneto in navigazione, con tanto di trasferimento a mezzo elicottero di signorine allegre e compiacenti. O di quella volta, sempre da comandante della Vittorio Veneto in sosta a New York, che accolse gli invitati ad un cocktail a bordo, in sella a un cavallo bianco appositamente noleggiato".

Gli elicotteri della Marina usati come "aerotaxi" - E ancora: "Tutti sapevano e tutti, per paura delle sue vendette, tacevano circa l'uso improprio che l'ammiraglio, una volta diventato capo delle Forze Aeree della Marina, faceva degli elicotteri e soprattutto del velivolo Falcon 20 che in versione Vip lo trasportava continuamente come in un taxi (spesso in allegra compagnia da una parte all'altra dell'Italia, per l'esaudimento di interessi personali ma a spese del contribuente)".

Incursori allontanati dopo scherzo alle prove del 2 giugno - Il dossier fa persino i nomi del personale della Marina penalizzato da De Giorgi. Tra i casi citati c'è quello degli "Incursori che improvvisamente sono stati allontanati dal Comando di Varignano e trasferiti dall'altra parte dell'Italia solo perché hanno fatto parte del gruppetto che nel corso delle prove del defilamento del 2 giugno, facendo scherzi con palloncini pieni d'acqua (è tradizione di tutti i militari che partecipano a tale evento), schizzarono Sua Maestà De Giorgi".

De Giorgi sarà interrogato dai pm il 15 aprile - Intanto da fonti vicine all'inchiesta si apprende che De Giorgi sarà interrogato dai pm di Potenza venerdì 15 aprile. L'ammiraglio è indagato nel cosiddetto "filone siciliano" dell'inchiesta, relativo alle attività e agli interessi di un presunto "comitato d'affari".

La marina: "Fatti inesistenti" - Da parte sua la marina, con una nota, nega tutte le accuse e spiega che "i fatti contenuti nel dossier anonimo comparso sugli organi di stampa, forse dettati dall'autore per tutelarsi dal reato di calunnia, sono totalmente inesistenti".

Lo Stato maggiore della Marina risponde quindi punto per punto alle accuse., a cominciare dalla festa organizzata a bordo della nave Vittorio Veneto, all'epoca in cui l'ammiraglio ne era il comandante ed era in sosta a New York: De Giorgi avrebbe accolto gli invitati ad un cocktail a bordo "in sella a un cavallo bianco appositamente noleggiato". Al riguardo la Marina replica che "non è mai stato noleggiato alcun cavallo dall'ammiraglio, che invece si limitò a partecipare (in quanto allora Comandante di Nave Vittorio Veneto) ad un evento organizzato dalla polizia a cavallo di New York in occasione del 'Vittorio Veneto Week'".

Riguardo l'uso del Falcon 20, "la Marina Militare non dispone del velivolo Falcon 20. Si esclude inoltre alcuna irregolarità sull'impiego degli aeromobili militari come facilmente desumibile dalla documentazione relativa alle missioni".

Sul trasferimento di personale, invece, "per le promozioni, effettuate da apposite commissioni di avanzamento, sono stabilite precise procedure che garantiscono al personale la valutazione più equa possibile. E' stato sempre applicato il criterio della meritocrazia. Peraltro ogni valutato ha piena facoltà di ricorso in caso di insoddisfazione".

In merito alle modifiche da 42 milioni sulle fregate Fremm, "non hanno richiesto fondi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal programma. Le modifiche erano necessarie per migliorare la polivalenza dei locali bordo, al fine del loro utilizzo quali infermerie, aule briefing e aggiuntivi spazi di comando e controllo. Nello stesso tempo le migliorie apportate miravano a tenere conto delle esigenze di abitabilità e di socialità dell'equipaggio. Tali modifiche, applicate a tutte le unità della classe Fremm, si sono dimostrate alla prova dei fatti estremamente efficaci nelle più importanti operazioni in cui sono state impiegate come Mare Nostrum, Mare sicuro e Atalanta".

Quanto al progetto per la costruzione di un'imbarcazione super-veloce da 32 metri, vicenda in cui sarebbe in qualche modo coinvolto anche Valter Pastena, ex dirigente del ministero della Difesa indagato a Potenza, per la marina, si trattava di avviare un processo di studio e sperimentazione sull'applicazione delle nanotecnologie per le unità navali. "A seguito dell'immaturità della tecnologia, rilevata dai laboratori della marina militare, nessuna convenzione né appalto è stato sottoscritto con la Società AS Aeronautical. Del tutto infondate e non meritevoli di commento anche le altre fantasiose illazioni".

la marina conclude sottolineando che "questo dossier anonimo, che riferisce fatti in maniera strumentale, dimostra una volontà di screditare l'immagine della persona del Capo di Stato Maggiore della marina. Al riguardo il Professor Nocita, legale dell'Ammiraglio, presenterà un esposto con l'auspicio che venga individuato dall'autorità giudiziaria il propalatore delle notizie".