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Esplode cellulare, donna ferita

Torino, Guariniello apre unʼinchiesta

Il sostituto procuratore aggiunto torinese, Raffaele Guariniello, ha aperto un'inchiesta sull'esplosione di un telefono cellulare che ha ferito una piemontese in vacanza in Calabria.

Al momento della detonazione, la donna aveva il telefono in mano e ha riportato "estese scottature" al viso, al seno e a una mano. Il fasccolo aperto dalla Procura ipotizza il reato di immissione sul mercato di prodotti pericolosi.

Nel mirino del magistrato torinese è finita, in particolare, la batteria del cellulare, un accessorio "made in China" acquistato dalla donna in un negozio di Torino. Da un primo esame dei rottami del cellulare sembra infatti che ad esplodere sia stata proprio la batteria. "Avevo appena scattato una foto da spedire a casa - ha raccontato la protagonista dell'incidente - quando ho sentito la batteria scaldarsi. Non ho fatto in tempo a posare il telefono che è scoppiato".

Anche il referto medico del pronto soccorso dove la donna era stata medicata parla della "fuoriuscita dalla batteria, in seguito alla fiammata, di materiale polveroso che le si è appiccicato sulla pelle provocando le estese scottature riscontrate". Quanto basta per far scattare, da parte della magistratura, i primi sequestri a scopo cautelativo in attesa dei risultati della consulenza affidata ad un perito del Politecnico di Torino. Oltre alle modalità di costruzione e di collaudo delle batterie, Guariniello vuole far luce anche sul ruolo di chi le importa in Italia per commercializzarle.