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Solo un'amica? E' un tradimento

Treviso, "violata fedeltà coniugale"

Per la legge essere amico di una donna e frequentarla anche senza fare sesso equivale a un tradimento.

Lo ha stabilito la Corte di Treviso, chiamata a risolvere una causa matrimoniale. Protagonisti della vicenda sono Giacomo e Giuseppina. Lui stringe un legame d'amicizia con una collega, lei, gelosa, lo lascia e lo porta in tribunale. "Sebbene solo virtuale, si tratta sempre di tradimento con violazione del dovere di fedeltà", ha sancito il giudice.

Secondo quanto riporta Repubblica, tutto è successo dopo che Giuseppina ha scoperto che il marito frequentava con assiduità e in gran segreto una collega di lavoro, con cui viaggiava e aveva anche condiviso una stanza d'albergo. Tra i due, stando ai diretti interessati, la relazione era soltanto amichevole, innocente e non implicava legami sentimentali né sessuali. Alla moglie di Giacomo però le giustificazioni del marito non sono bastate e ha deciso di chiedere il divorzio, portando l'ex consorte in tribunale.

"E' soltanto un'amicizia trasformata dall'immaginario e dalla gelosia di mia moglie in qualcos'altro", ha ripetuto più volte Giacomo al giudice. La sua spiegazione però non ha convinto nemmeno la Corte. Secondo il magistrato, infatti, viaggiando con un'altra donna l'uomo ha comunque violato l'obbligo di fedeltà coniugale previsto dal contratto matrimoniale. Pertanto è stato condananto a pagare un assegno di mantenimento di 750 euro al mese.

Nel dettaglio, stando alla sentenza, "anche se il tradimento è stato solo virtuale, l'obbligo di fedeltà è da intendersi non solo come astensione da relazioni sessuali extraconiugali, ma come impegno di ogni coniuge di non tradire la fiducia reciproca, avvicinando la nozione di fedeltà coniugale a quella di lealtà, che impone di sacrificare gli interessi e le scelte di ciascun coniuge, che si rivelino in conflitto con gli impegni e le prospettive di vita comune".

Ma non è tutto qui. Con la sua condanna, il giudice ha infatti voluto ribadire che la vicenda ha dato luogo a "plausibili sospetti di infedeltà", comportando offesa alla dignità e all'onore dell'altro coniuge, indipendentemente dal fatto che non ci sia stata alcuna relazione sessuale fuori dal matrimonio.