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Insulti sul web, Martani fa causa

Caccia a 3mila utenti di Facebook

Almeno sei gruppi su Facebook, il notissimo social network, creati soltanto per insultare pesantemente Daniela Martani, l'ex hostess del Grande Fratello.

Un coro di 3mila persone che l'ex "pasionaria" di Alitalia ha deciso di troncare presentando un esposto alla Polizia Postale di Roma. "Sono stata insultata e gravemente diffamata ora voglio giustizia", dice la Martani al Tgcom.

"E' accaduto all'uscita della casa del Grande Fratello. Uso Facebook quotidianamente e mi sono accorta che si erano creati dei gruppi di utenti che mi insultavano con parolacce irripetibili. Non è giusto e quindi ho deciso di reagire", dice la Martani. "Ho sempre tollerato le critiche di chi mi dice, su Facebook, di andare a lavorare o altro e non mi ama. Ma incassare insulti e diffamazioni è un danno grave, soprattutto per chi sta iniziando a vivere di spettacolo".

La Martani, pronta al debutto sul palcoscenico teatrale di "Crazy Airplane" con Lillo & Greg, è assistita dal legale Antonino Polimeni che si dice speranzoso di individuare i responsabili dell'assalto online. "Abbiamo chiesto a Facebook di censurare gli interventi diffamatori e loro hanno chiuso questi gruppi. Un primo risultato è stato quindi ottenuto. Ora si tratta di individuare i singoli utenti che hanno ingiuriato e diffamato Daniela Martani".

"Come? Facebook potrebbe dare alla polizia gli indirizzi 'ip' degli utenti per risalire alle persone in carne ed ossa. Cosa difficile perché Facebook è un'azienda californiana e per ottenere i dati necessari per procedere, occorre una rogatoria internazionale richiesta dall'autorità giudiziaria italiana". Un passaggio per nulla semplice, anche perché dovrebbe muoversi la magistratura con un lavoro complesso e lungo.

"D'altra parte - continua l'avvocato Polimeni - il reato di diffamazione è una cosa seria e la legge per tutelare i diffamati esiste. L'esposto che abbiamo presentato è lecito ora bisogna applicare la legge". Dello stesso parere anche Daniela Martani che sostiene: "Non sottovalutiamo la forza del web. Gli insulti sulla rete sono la stessa cosa degli insulti sulla pubblica piazza e di quelli in televisione. Ma cosa farebbe una persona insultata in diretta tv? Si difenderebbe chiedendo i danni. Ecco cosa sto cercando di fare io".