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Sisma,pioggia di denunce sui crolli

Procura ascolterà i costruttori

Mentre la Procura de L'Aquila ha stilato un primo elenco di costruttori da interrogare in merito al crollo degli edifici, sulle scrivanie dei magistrati piovono le denunce dei cittadini.

Sia di coloro che nel terremoto hanno perso un congiunto, un amico, un compagno di studi; sia di coloro che hanno comprato una casa "antisismica" e se la sono vista sbriciolare davanti agli occhi nei 20 secondi della scossa. Sentiti i primi testimoni.

Sono dunque iniziati i primi incontri tra gli investigatori e le persone che hanno presentato denunce o esposti riguardo ad allarmi sottovalutati del terremoto o edifici lesionati. E' stata ascoltata anche Carmela Tomassetti, la giovane che scappò dalla 'Casa dello studente' di via XX settembre e denunciò la presenza di pericolose crepe nell'edificio.

Gli esposti sulla Casa dello studente
Le denunce sono decine. Parlano di allarmi sottovalutati, di crolli "assolutamente inspiegabili", oppure "annunciati". C'è quella del comitato "Casa dello studente parte civile", composto da circa 80 giovani ospiti della struttura: "Ho deciso di aderire per avere giustizia - spiega Marilena Faragasso, studentessa cosentina di Agri - perché c'erano tante cose che non andavano e sono state prese alla leggera. Quanto da noi denunciato doveva costituire un campanello d'allarme, ma nessuno ci ha ascoltati". La notte della scossa Marilena dormiva nella Casa dello studente, e si è salvata scendendo in strada con un gruppo di giovani che si sono aiutati a vicenda.

"Avevo comprato una casa antisismica..."
In un'altra denuncia si legge: "Ho comprato una casa tre mesi fa, i soldi di una vita. Mi avevano detto, assicurato, che era antisismica, invece è crollata". Un esposto non isolato, questo: sono decine le denunce riguardanti case che, costruite in cemento armato, sono crollate mentre altre, a due passi di distanza, non hanno subito danni. Oppure edifici regolarmente collaudati rimasti lesionati in modo tale da renderli del tutto inagibili. Molto spesso questi esposti sono corredati da foto e filmati di come era l'immobile prima del terremoto e, in alcuni casi, anche delle fasi di costruzione.

I morti chiedono giustizia
Poi ci sono le lettere di coloro che hanno perso i parenti nei crolli e che, durante il lungo sciame sismico che ha preceduto il terremoto del 6, avevano ricevuto più di un segnale di allarme da parte dei loro cari. Segnali alle quali erano seguite altrettante rassicurazioni da parte di persone che vengano puntualmente indicate. Tra chi denuncia la "sottovalutazione dei ripetuti allarmi" c'è la ragazza che piange il fratello morto nella Casa dello studente e si sono coloro che hanno perso i figli nel crollo dello stabile di via XX Settembre 79 (7 morti).

Saranno ascoltati i costruttori
Gli investigatori ascolteranno a breve alcuni dei costruttori che hanno realizzato gli immobili crollati, mentre la Gdf ha acquisito molti documenti relativi agli stabili: sulla base di queste carte e dei primi esiti delle perizie sui reperti raccolti verrà chiesto conto della rispondenza alla normativa antisismica e dei materiali utilizzati a chi ha costruito case e palazzi. Il pm, da parte sua, per ricostruire il modo in cui gli immobili hanno reagito al sisma ha acquisito i video girati dalle tv locali subito dopo la scossa e le immagini riprese durante il terremoto dalle telecamere a circuito chiuso delle banche: serviranno per vedere come hanno oscillato i palazzi e come sono crollati.

Analisi sul dossier segreto
Sul tavolo del pm è arrivato anche il carteggio, finora rimasto segreto, tra Regione ed enti locali in seguito al censimento immobiliare effettuato dalla Protezione civile nel 2005. In quel rapporto i tecnici mettevano in guardia sul rischio corso da molte strutture, che non sarebbero state in grado di reggere durante una forte scossa di terremoto. Tra gli edifici con grado di resistenza nullo (cioè quelli che sicuramente sarebbero crollati) la scuola elementare De Amicis di San Bernardino, la Casa dello studente, la Prefettura, l'ospedale San Salvatore. Tutti immobili che, come previsto, sono collassati. E ora la Procura vuole capire perché gli amministratori pubblici e i proprietari delle strutture (nella maggior parte dei casi coincidono), avvertiti con quattro anni di anticipo del rischio, non abbiano provveduto.

Quarantanove i Comuni danneggiati
Sono 49 i comuni abruzzesi che hanno avuto danni in seguito al terremoto: lo riconosce un decreto firmato giovedì dal commissario per l'emergenza, Guido Bertolaso. Dei 49 comuni, 37 si trovano in provincia dell'Aquila, 5 in provincia di Teramo e 7 in provincia di Pescara.

Sacconi: "800 euro ad autonomi"
Mentre continuano le indagini per accertare eventuali responsablità sul crollo degli edifici, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha annunciato che lo Stato garantirà una indennità di disoccupazione, valutabile intorno agli 800 euro mensili, anche per i lavoratori autonomi. Sacconi è in visita a L'Aquila dove ha firmato l'accordo definitivo con la Regione Abruzzo per la ripartizione degli ammortizzatori sociali in deroga.

L'allarme infiltrazioni mafiose
Infine, l'ultimo aspetto dell'inchiesta riguarda il pericolo di infiltrazioni mafiose per la ricostruzione. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha ribadito che "non esiste l'equazione Abruzzo uguale mafia", ma lo stesso procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, dopo aver lanciato l'allarme e aver successivamente fatto marcia indietro spieganto che "non si può parlare di infiltrazioni nella ricostruzione, perché ancora la ricostruzione non è iniziata", ha annunciato la creazione di una task force di supporto al procuratore dell'Aquila, proponendo anche la stesura di una lista di grandi aziende "pulite". La Guardia di Finanza, quindi, è all'erta per stroncare sul nascere eventuali allungamenti dei tentacoli della "piovra", mentre un occhio particolare è riservato ai detenuti in 41 bis (il carcere duro) nei penitenziari abruzzesi: il sospetto, infatti, è che possano costituire un "punto di riferimento" sul territorio per le organizzazioni mafiose e che possano mandare informazioni e direttive anche attraverso i colloqui con i familiari.