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Eluana, resta ipotesi del decreto

Governo non esclude blocco sentenza

L'ipotesi di un decreto d'urgenza per bloccare l'attuazione della sentenza della Corte d'Appello di Milano che autorizza la sospensione della nutrizione artificiale ad Eluana Englaro non sarebbe esclusa.

E' quanto si apprende da fonti della maggioranza. Nel tardo pomeriggio ci sarebbe stato un incontro politico per fare il punto della situazione. La clinica La Quiete di Udine ha confermato la volontà di procedere con l'attuazione del protocollo.

Berlusconi: "Stiamo lavorando per intervenire"
Il governo sta pensando di intervenire sul caso di Eluana Englaro. Lo ha annunciato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Odescalchi dove ha partecipato a una festa organizzata dalla principessa Nicoletta. A chi gli domandava le intenzioni che avesse il governo, il premier ha infatti risposto: "Stiamo lavorando per intervenire".

Medico: "Riduzione di alimenti per Eluana"
La progressiva riduzione dei nutrienti per Eluana Englaro partirà nelle prossime ore, al massimo entro venerdì 6 febbraio. Lo ha detto Carlo Alberto Defanti, il neurologo che segue la donna da 17 anni in stato vegetativo permanente e che ora è ricoverata nella clinica "La quiete" di Udine. "Il protocollo - ha spiegato Defanti - è partito nel momento del ricovero e prevede che la quantità di nutrienti venga ridotta dopo tre giorni". "La riduzione dei nutrienti potrebbe quindi cominciare già giovedì o da venerdì mattina", ha spiegato Defanti. La riduzione dei nutrienti sarà "discrezionale", ha proseguito il neurologo, ma molto probabilmente "prevederà inizialmente una riduzione drastica, di circa il 50%, e poi sempre più graduale. Non sarà un processo brutale". Contemporaneamente ad Eluana Englaro saranno somministrate "piccole dosi di sedativi" a garanzia che non provi alcuna sofferenza. Difficile prevedere il tempo di sopravvivenza: "in media questo è di due settimane, ma possono subentrare imprevisti o possono rivelarsi fibre eccezionalmente resistenti. In ogni caso è probabile che il tempo complessivo sia vicino a tre settimane".

La Quiete: "Andiamo avanti"
La casa di riposo 'La Quiete' di Udine ha comunicato alla Regione Friuli Venezia Giulia "di voler attuare la sentenza della Corte d'Appello di Milano". La comunicazione è stata fatta con una nota recapitata nel pomeriggio all' Assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, alla dirigenza dell'Azienda 4 'Medio Friuli' e al responsabile di distretto sanitario. La nota - firmata dalla presidente della Quiete, Ines Domenicali - precisa che la Queite intende dare esecuzione alla sentenza con l'ausilio di personale esterno.

Le suore: "Accarezzatela, è una persona viva"
"Vogliamo inviare un messaggio ai nuovi operatori della casa di cura di Udine: di accarezzare Eluana, osservare il suo respiro e ascoltare il battito del suo cuore. Sono i tre elementi che li porteranno ad amarla, perché lei non è un caso ma una persona viva". E' l'appello di suor Albina, direttrice della clinica Beato Luigi Talamoni, dove Eluana Englaro è stata ricoverata per 14 anni fino a lunedì sera. "L'altra sera l'ho salutata con un bacio - ha raccontato la suora, che ha incontrato alcuni giornalisti nella casa di cura lecchese - e le ho detto: 'Eluana non aver paura di quello che ti succederà, noi ti siamo vicini e soprattutto ti è vicino un padre che ti accoglierà nelle sue braccia e un giorno ci ritroveremo a condividere la grande gioia di stare insieme'". Suor Albina ha poi raccontato i drammatici 30 minuti della notte tra lunedì e martedì quando è arrivata l'ambulanza per portare via la donna, in stato vegetativo da 17 anni. "Ci siamo sentite addolorate e impotenti - ha detto, riferendosi anche alle consorelle - non ci aspettavamo che avvenisse così all'improvviso, pensavamo più in là, più lontano nel tempo...". Infine un appello a papà Englaro: "se vuole riportarla da noi l'accogliamo, è ancora nostra, nel nostro cuore".

Sacconi: "Si valuta idoneità della clinica"
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, tenta di evitare che la vicenda Englaro si concluda con la morte di Eluana. Il governo sta valutando l'idoneità della clinica "La Quiete" di Udine e le modalità del ricovero della giovane in stato vegetativo per il suo "ultimo viaggio", ha detto al Gr1 Rai. Poi ha aggiunto: "Abbiamo chiesto alla Regione Friuli informazioni circa il grado di abilitazione di questa casa di riposo". Tale richiesta, ha specificato il ministro, è stata avanzata "perché lo stesso ricovero sembra sia stato realizzato con un fine di accudimento" e quindi non di praticare la morte alla paziente. Sacconi, che non vuole arrendersi, ha aggiunto: "Mio dovere è quello di non girarmi dall'altra parte di fronte a un tema così grande e, nel dubbio, insisto nel prendere la posizione che ho già preso, anche a nome del governo".

Assessore Friuli: "Struttura inadeguata"
A Roma, l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, da sempre contrario all'interruzione dell'alimentazione ad Eluana, ha incontrato il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, manifestando le proprie riserve - ha riferito Roccella - sull'idoneità della casa di riposo udinese e sulla possibilità di affidare Eluana all'associazione 'per Eluana', sorta la scorsa settimana per l'applicazione del decreto dei magistrati lombardi. 

Manifestazione davanti alla clinica
Un centinaio di persone della Comunita' Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, ha manifestato davanti alla Quiete. ''Si vuole tornare alla cultura di Sparta - ha detto il responsabile generale, Giovanni Poalo Ramonda - dove solo i forti vivevano. Noi invece vogliamo essere la voce di chi non ha voce''. Nel precisare ''che siamo giunti alla mostruosita' dell'amore che uccide'', i manifestanti della Comunita' Giovanni XXIII hanno chiesto che ''a papa' Beppino venga revocata la tutela della figlia perche' il suo comportamento va contro la Costituzione che tutela la salute e il diritto alla vita''.