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Eluana trasferita ad Udine

Il viaggio nella notte in ambulanza

E' iniziato questa notte il trasferimento di Eluana Englaro dalla clinica di Lecco alla struttura residenziale "La Quiete" di Udine.

La partenza dalla città lombarda è avvenuta nel cuore della notte, quando un'ambulanza proveniente dal Friuli con a bordo un anestesista ha raggiunto la clinica lecchese; l'arrivo a Udine è previsto per l'alba. L'ambulanza era seguita dall'auto di Beppino Englaro.

La conferma del trasferimento è arrivata dal neurologo di Eluana, Carlo Alberto Defanti, che pur non avendo ancora avuto una indicazione definitiva aveva detto che le previsioni erano per un trasferimento imminente: "Penso che sia arrivata la conferma dalla casa di cura di Udine, anche se non mi hanno ancora detto nulla di certo. Mi spiace solo di non poter accompagnare Eluana perché ho degli impegni a cui non posso rinunciare".

L'ambulanza, arrivata da Udine, è ripartita con Eluana a bordo alla volta del capoluogo friulano. Fuori dalla clinica lecchese alcune persone hanno inscenato una protesta gridando slogan per il mantenimento in vita della donna.

Eluana Englaro era ricoverata nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco. Defanti ha inoltre spiegato che il protocollo è lo stesso messo a punto un mese fa quando Eluana avrebbe dovuto essere accolta nella clinica Citta' di Udine: "Il sondino non verrà staccato e per i primi tre giorni si continuerà a nutrirla artificialmente, allo scopo di permettere al personale di verificare la situazione. Dopo questi tre giorni, senza staccare il sondino, verrà sospesa l'alimentazione".

Inoltre, a quanto si è appreso, l'equipe che darà corso all'interruzione del trattamento vitale si costituirà in una associazione per meglio regolare i rapporti giuridici con la  struttura che ospiterà Eluana.

Appello del vescovo di Udine
Un accorato "appello alla coscienza di tutti" è stato lanciato in serata dal vescovo di Udine, Pietro Brollo, per far continuare a vivere Eluana Englaro. "Faccio appello alla coscienza di tutti - ha scritto Brollo - perche' quanti hanno chiaro di essere al cospetto di una persona vivente non esitino a volerne e ad esigerne la tutela, mentre - ha aggiunto - quanti dubitano ancora abbiano la sapienza e la prudenza di astenersi da qualsiasi decisione irreparabile".