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Englaro, "No a stop nutrizione"

Ministero: "Mai in strutture pubbliche"

Non sarà possibile interrompere idratazione e nutrizione ai pazienti che si trovano in stato vegetativo nelle strutture sanitarie pubbliche, convenzionate o private abilitate.

E' quanto disposto dal ministro del Lavoro e della Salute, Maurizio Sacconi. La nuova norma impedirà di fatto la sospensione della nutrizione a Eluana Englaro, la donna di Lecco da anni in stato vegetativo, al centro di una travagliata vicenda giudiziaria.

L'atto, spiega Sacconi, è "doveroso affinché tutto il Ssn si uniformi e garantisca a qualunque cittadino il diritto alla nutrizione e all'idratazione". I riferimenti alla base di questo documento sono il parere del Comitato nazionale per la bioetica del 30 settembre 2005, la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità approvata il 13 dicembre 2006, sottoscritta dall'Italia il 30 marzo 2007 e attualmente in corso di ratifica. E ovviamente l'articolo 32 della Costituzione italiana.

L'unica possibilità per interrompere l'idratazione e l'alimentazione è che questi atti siano "rifiutati dallo stesso paziente in stato vegetativo. Cioè - prosegue il ministro - nel caso in cui l'organismo del malato rigetti queste misure. In ogni caso la valutazione clinica resta affidata al medico".

La nota di Sacconi non fa mai, in alcun caso, riferimento specifico a Eluana Englaro, ma il legame è evidente. E il sottosegretario Francesca Martini spiega come "in quel caso c'e' una sentenza della magistratura che entra in un ambito di relazioni familiari. A noi spetta rispettare il mandato del servizio pubblico".

Le reazioni
Direttiva, questa, che ha immediatamente scatenato reazioni. Per Mario Riccio, l'anestesista che ha assistito Piergiorgio Welby, "sono le dichiarazioni del ministro Maurizio Sacconi a essere fuori legge. Siamo di fronte a una situazione assurda, una strategia della maggioranza per ostacolare il diritto del malato all'autodeterminazione". Simile la reazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, parlamentare radicale e co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni: "E' evidente che al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali pensano di essere in una repubblica pontificia e non in uno stato laico rispettoso dei convincimenti religiosi, ma soprattutto del dettato costituzionale, e con questo provvedimento ha ritenuto di dover fare il regalo di Natale al Vaticano".

Per l'associazione Scienza & Vita, invece, si tratta di "un atto di coraggio in favore di tutti i pazienti in stato vegetativo che apprezziamo e speriamo possa trovare ampio consenso nell'opinione pubblica italiana più sensibile nei confronti della vita, dal concepimento alla morte naturale". Apprezzamento anche dalle parlamentari del Pd Emanuela Baio e Paola Binetti, che concordano "con l'atto di indirizzo firmato dal Ministro Sacconi che prevede che non è possibile interrompere la nutrizione e l'idratazione artificiale. Solo una tutela della vita coraggiosamente messa al centro dell'attivita' parlamentare - commentano - può segnare una svolta decisa e coraggiosa anche sotto il profilo etico nel Paese. Occorre ricominciare dalla difesa della vita".

Sospeso trasferimento a Udine
Sono stati sospesi i preparativi per il trasferimento di Eluana Englaro dalla clinica di Lecco, dove si trova ricoverata, alla casa di cura "Città di Udine", nel capoluogo friulano. La sospensione del trasferimento - da quanto si è saputo a Udine - è stata decisa al termine di consultazioni che ci sono state fra legali, avvocati e sanitari che seguono la vicenda di Eluana.