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Rifiuti, Bassolino si difende

"Accusa ferisce, è fondata sul nulla"

Il governatore della Campania, Antonio Bassolino, ha ribattuto all'accusa nei suoi confronti al centro dell'udienza preliminare sullo smaltimento dei rifiuti.

"Un'accusa così pesante nei miei confronti mi ferisce profondamente perché fondata sul nulla", ha detto. E ancora: "C'è il dovere per quelli come me che hanno la coscienza a posto di continuare, di dare una mano a De Gennaro, di muoversi perché non vinca la camorra".

"Viene citata - sottolinea Bassolino secondo quanto riporta l'Ansa - come una delle cose significative a mio carico il fatto che nel 2003, in una seduta di Consiglio regionale un consigliere di Rifondazione passato poi al Pdci (Francesco Maranta, ndr) fa vedere una busta (si tratta di un pezzo di ecoballa, ndr) e rivolto al Consiglio e dice che 'qui dentro c'è un prodotto non buono'". Nell'intervento che mi sono andato a rivedere dice 'questo non è uno show', non so che cos'era".

Bassolino: "In prima linea nella lotta ai rifiuti"
Insomma, evidenzia il governatore della Campania, "un'accusa così pesante nei miei confronti mi ferisce profondamente perché fondata sul nulla: se si basa su un intervento di una delle persone che dal suo punto di vista più si è combattuto e si è mosso contro l'impianto di Acerra, uno di quelli che più ha fatto in modo che ritardassero i tempi perché contrario al termovalorizzatore che io ho cercato in tutti i modi di fare e dopo di me tanti commissari hanno cercato di fare, anche con più poteri rispetto a me.

"Se l'accusa su di me - continua Bassolino - è fondata su questo c'è davvero insomma da sentirsi dentro in un certo modo e a maggior ragione c'è il dovere per quelli come me che hanno la coscienza a posto di continuare a fare le cose che abbiamo presentato oggi (nuovi interventi per la metropolitana, ndr), di dare una mano a De Gennaro, di muoversi perché non vinca la camorra, perché non tornino vecchi gruppi di potere legate a tante cose illegali, a gruppi legati a discariche abusive".

La gestione dell'emergenza
"Intendo andare avanti con serenità e determinazione a cambiare. Superiamo tante difficoltà nella misura in cui c'è un clima giusto da parte di tutti. Qual è il danno che viene a tutti noi da accuse? Un conto è discutere di limiti ed errori, e noi l'abbiamo fatto apertamente. Per andare avanti c'è bisogno però di un clima severo, in cui si possano vedere bene i fatti e accertare responsabilità, ma anche sereno. Altrimenti è un'altra cosa e un'altra cosa che danneggia tutti noi".

La difesa di Vanoli e Paolucci
Prima di lui sono stati i due vicecommissari vicari Raffaele Vanoli e Massimo Paolucci a chiarire. "I miei compensi per l'attività di vice commissario all'emergenza rifiuti in Campania sono stati di ben sette volte inferiori rispetto alle cifre riportate dalla stampa", ha detto Vanoli mentre Paolucci - che ha diffuso le copie delle dichiarazioni dei redditi - ha aggiunto: "Le cifre vere parlano da sole2, indicando somme molto al di sotto di quelle che sono circolate nella giornata di martedì.

...e quella del subcommissario Facchi
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il subcommissario Giulio Facchi: "In poco più di quattro anni durante i quali ho esercitato l'attivita' di sub Commissario alla gestione dei rifiuti in Campania sono stato retribuito con una media di circa 90mila euro lordi all'anno".