Ucciso a Cremona,si cerca ex moglie
Dubbi anche su convivente della donna
Sono ricercati l'ex moglie di Angelo Ogliari e il suo convivente, in quanto sospettati di coinvolgimento nell'omicidio del commerciante d'auto di 43 anni di Cremosano, assassinato a colpi di martello nella sua casa.
Gli investigatori non escludono altre ipotesi: al momento non ci sono provvedimenti restrittivi a carico dell'ex moglie, la polacca Jolanka Lewandovska, e del suo attuale compagno, un uruguaiano titolare di licenza di autopubblica a Crema.
Il corpo di Ogliari è stato trovato orrendamente massacrato. L'uomo, commerciante d'auto che aveva fatto spesso parlare di sè perché l'ex moglie polacca, sposata nel 2000 e dalla quale si era separato nel 2002, gli impediva di vedere la figlia Diana di 7 anni. La bimba ora si trova a Poznan, in Polonia, con i nonni materni. La donna invece vive tra la Polonia e Crema (Cremona) e convive con un sudamericano che di professione fa l'autista. In passato la polacca lavorava nei locali notturni. E' stato il sindaco di Cremosano, Raffaele Perrino, a trovare il cadavere.
Non avendo visto per tutto il giorno il suo concittadino s'è allarmato: poche ore prima la vittima gli aveva detto di sentirsi in pericolo. Aveva raccontato di un'auto, una Renault Traffic, che da almeno tre giorni lo seguiva in tutti i suoi spostamenti. Non era riuscito a leggere la targa, ma era certo di essere pedinato. Si era rivolto anche ai carabinieri ai quali aveva segnalato il fatto e mercoledì avrebbe dovuto incontrare il procuratore della Repubblica di Crema, Benito Melchionna, per informarlo della vicenda.
Secondo una prima ricostruzione, l'omicidio sarebbe stato compiuto nel garage, poi il corpo è stato trascinato all'interno dell'abitazione. La morte risalirebbe a martedì. Tra i possibili moventi del delitto, gli inquirenti non escludono il tentativo, fallito, di Ogliari di rivedere sua figlia, le cause giudiziarie intentate contro la ex moglie e una possibile vendetta.
Il caso dell'affidamento
Dopo un primo affidamento alla madre, la bimba non è più tornata in Italia, nonostante il pronunciamento del Tribunale di Poznan che intima il rimpatrio della piccola, il successivo intervento dell'ambasciata italiana a Varsavia e l'istanza di restituzione inviata dal ministero della Giustizia italiano nel luglio scorso che si rifà alla convenzione dell'Aia dove viene evidenziato che "la madre è stata a più riprese condannata". La bimba però è rimasta dai nonni. Angelo Ogliari si era affidato all'associazione 'La voce dei genitori per sempre' che l'aveva assistito nella sua battaglia per potere almeno riavere un contatto con sua figlia, dato che la moglie gli impediva non solo di rivederla, ma anche di parlarle al telefono e di scriverle. La donna più di un anno fa era tornata nel suo Paese d'origine portando con sè Diana, la bimba di 4 anni nonostante la magistratura polacca aveva stabilito che all'ex marito doveva essere fatta vedere la bimba cosa che fino a ora non è successa.