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Niente posto in ospedale, muore

Calabria, vittima un bimbo di 12 anni

Un ragazzino di Scido (RC), di soli 12 anni, è morto perché non è stata trovata una sala per operarlo in tutti gli ospedali della Calabria.

L'adolescente è caduto da una giostra battendo violentemente la testa sei giorni fa; prima di essere ricoverato sono passate però diverse ore perché in nessun nosocomio della regione era disponibile una sala operatoria dove curarlo. I genitori del ragazzo hanno presentato denuncia: indagati tre medici.

La vicenda è raccontata da "Il Quotidiano della Calabria", che ha raccolto la testimonianza del padre che ha dato l'autorizzazione all'espianto degli organi del figlio, morto dopo quattro giorni di coma. F.S, dopo la caduta, viene trasportato a Polistena, dove i medici gli eseguono la Tac e scoprono un ematoma che comprime il tronco celebrale. Serve immediatamente un intervento chirurgico.

Agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria (40 minuti da Polistena) il ragazzo arriva dopo le 21. "Mio figlio - denuncia il padre al quotidiano - è rimasto tre ore a Polistena senza che nessuno gli facesse nulla e senza che si trovasse un'ambulanza. Non si trovava un mezzo per trasportare mio figlio e non si trovava un posto né a Reggio, né a Catanzaro né a Cosenza. Poi si è liberato un posto ai Riuniti di Reggio Calabria". A questo punto si accende una speranza nei genitori. Ma la sala operatoria non è stata disponibile prima dell'una di notte.

Il cuore del ragazzo, che da un paio di anni prendeva farmaci, non ha retto. Il fegato e un rene sono stati già trapiantati a Palermo ed un altro rene a Roma. Lo sfogo dei genitori: "Vogliamo che il sacrificio di nostro figlio non sia vano. Vogliamo che chi ha sbagliato paghi".

Tre i medici sotto inchiesta
Nell'inchiesta avviata dalla Procura di Palmi risultano esserci tre medici dell'ospedale di Polistena iscritti nel registro degli indagati. Ai tre medici, che hanno avuto in cura il dodicenne, infatti, è stato notificato un avviso di accertamento tecnico irripetibile. Il provvedimento è stato notificato in modo da consentire ai medici di nominarsi eventuali consulenti tecnici di parte che potranno partecipare all'autopsia che è attualmente in corso. Dalla Procura di Palmi viene evidenziato che "l'avviso di accertamento tecnico irripetibile è un atto dovuto ed è a garanzia delle persone che lo hanno ricevuto". L'inchiesta è condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Palmi, Francesco Tedesco.