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Papa:"Umanita' invoca la salvezza"

Il messaggio natalizio Urbi ed Orbi

Alla domanda se '"ha ancora valore e significato un 'Salvatore' per l'uomo del terzo millennio", Benedetto XVI risponde: "Dal fondo di questa umanità gaudente e disperata si leva un'invocazione straziante di aiuto".

Nel messaggio Urbi et Orbi, tra le moderne piaghe il Papa elenca la fame e la povertà, pur in tempi di consumismo sfrenato, l'odio razziale e religioso e la scelta della morte "credendo di inneggiare alla vita".

"Dal fondo di questa umanità gaudente e disperata - prega il Papa - si leva un' invocazione straziante di aiuto". E' la risposta di Benedetto XVI alla domanda se "ha ancora valore e significato un 'Salvatore' per l'uomo del terzo millennio".

Nel messaggio natalizio Urbi et Orbi, poi, tra le piaghe che affliggono l'umanità postmoderna, il Papa elenca la fame e la povertà, pur in tempi "di consumismo sfrenato", l'odio ''razziale e religioso'', la violenza, il terrorismo, e anche la scelta della morte ''credendo di inneggiare alla vita''. L'uomo del Ventunesimo secolo - dice il Santo Padre rivolgendosi al mondo dalla loggia centrale della basilica Vaticana - dopo aver raggiunto la Luna e Marte, dopo aver decifrato ''i codici meravigliosi del genoma umano'', dopo aver reso la terra ''un piccolo villaggio globale'' grazie all'''oceano virtuale di internet'' e alle ''piu' avanzate tecnologie multimediali'', oggi ''si presenta come sicuro ed autosufficiente artefice del proprio destino, fabbricatore entusiasta di indiscussi successi''. ''Sembra, ma così non è - ammonisce Benedetto XVI -. Si muore ancora di fame e di sete, di malattia e di poverta' in questo tempo di abbondanza e di consumismo sfrenato. C'e' ancora chi e' schiavo, sfruttato e offeso nella sua dignita'; chi e' vittima dell'odio razziale e religioso, ed è impedito da intolleranze e discriminazioni, da ingerenze politiche e coercizioni fisiche o morali, nella libera professione della propria fede''.

E ancora: ''c'è chi vede il proprio corpo e quello dei propri cari, specialmente bambini, martoriato dall'uso delle armi, dal terrorismo e da ogni genere di violenza in un'epoca in cui tutti invocano e proclamano il progresso, la solidarieta' e la pace per tutti''. ''E che dire - ha proseguito il Papa - di chi, privo di speranza, è costretto a lasciare la propria casa e la propria patria per cercare altrove condizioni di vita degne dell'uomo? Che fare per aiutare chi è ingannato da facili profeti di felicità, chi è fragile nelle relazioni e incapace di assumere stabili responsabilità per il proprio presente e per il proprio futuro, si trova a camminare nel tunnel della solitudine e finisce spesso schiavo dell'alcool o della droga?''. ''Che pensare - ha infine sottolineato, non senza un riferimento alle recenti polemiche sull'eutanasia - di chi sceglie la morte credendo di inneggiare alla vita?''.

Secondo il Pontefice, ''malgrado le tante forme di progresso, l'essere umano è rimasto quello di sempre: una libertà tesa tra bene e male, tra vita e morte. E' proprio lì, nel suo intimo, in quello che la Bibbia chiama il 'cuore', che egli ha sempre necessità di essere 'salvato'''. ''E nell'attuale epoca post moderna - ha aggiunto - ha forse ancora più bisogno di un Salvatore, perché più complessa è diventata la società  in cui vive e più insidiose si sono fatte le minacce per la sua integrità personale e morale''.

Le guerre nel mondo
Il Papa non dimentica neppure il Medioriente per il quale chiede una pace ''giusta e duratura'' grazie alla ''ripresa del dialogo tra Israeliani e Palestinesi. 'Metto nelle mani del divino Bambino di Betlemme - dice - i segnali di ripresa del dialogo tra Israeliani e Palestinesi, di cui siamo stati testimoni in questi giorni, e la speranza di ulteriori confortanti sviluppi''. Poi cita il Libano, chiede la fine della ''efferata violenza'' in Iraq e dei ''conflitti fratricidi'' nello Sri Lanka, in Darfur e ''dovunque in Africa'', consolidando in quel continente ''i progressi di riconciliazione, di democrazia e di sviluppo''. E aggiunge ''Conceda il divino Bambino, Principe della pace, che si estinguano quei focolai di tensione che rendono incerto il futuro di altre parti del mondo, in Europa come in America Latina''.

"Spero si avveri mio viaggio in Terra Santa"
Nel messaggio inviato in occasione del Natale ai cattolici che vivono nelle regioni del Medioriente, il Pontefice ha poi aggiunto "Spero vivamente che la Provvidenza faccia sì che le circostanze permettano un mio pellegrinaggio nella Terra resa santa dagli avvenimenti della Storia della Salvezza. In attesa dell'avveramento di questo desiderio - aggiunge il Papa -, vi incoraggio a proseguire sulla via della fiducia, compiendo gesti di amicizia e di buona volontà".

''Il nostro Salvatore è nato per tutti. Dobbiamo proclamarlo non solo con le parole, ma anche con l'intera nostra vita, dando al mondo la testimonianza di comunita' unite ed aperte, nelle quali regna la fraternita' e il perdono, l'accoglienza e il servizio reciproco, la verita', la giustizia e l'amore''. Questo l'appello indirizzato alla comunita' cristiana da Benedetto XVI nel suo messaggio Urbi et Orbi. ''E' Lui il Salvatore del mondo! - ha aggiunto - Non temete, apritegli il cuore, accoglietelo, perche' il suo Regno di amore e di pace diventi comune eredita' di tutti''. Il Papa ha quindi chiuso il suo discorso rivolgendo a tutti il suo ''Buon Natale'', salutato da un lungo applauso.