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Sposo è trans, bloccate le nozze

Terni, è un colombiano clandestino

Era il fatidico momento, stavano per dire il sospirato sì, ma proprio in quel momento è intervenuta la polizia bloccando le nozze.

E' quanto avvenuto durante la celebrazione del matrimonio tra una casalinga e un colombiano. La polizia è intervenuta perché aveva scoperto che lo sposo era un clandestino che si prostituiva come transessuale: il sospetto è che il matrimonio servisse soltanto per il permesso di soggiorno.

A Palazzo Spada, sede del Comune, tutto era pronto per la celebrazione. L'intervento della polizia ha causato le lacrime della sposa e sconcerto nel gruppo degli invitati. Lo sposo non soltanto era un clandestino ma era segnalato come un transessuale che abitualmente si prostituiva a Roma. Era stato infatti fermato più volte nella capitale durante i controlli sulla prostituzione maschile ed era stato anche espulso dall'Italia. E così sabato scorso, non appena la coppia, con testimoni e amici, è giunta nella residenza municipale di palazzo Spada per le nozze, si sono presentati anche gli agenti che hanno impedito la celebrazione del matrimonio. Sconcerto dei presenti e, come detto, lacrime della sposa, la quale ha raccontato agli inquirenti di avere conosciuto da qualche tempo il giovane colombiano e che ne era rimasta affascinata. I due si erano frequentati e poi la decisione di sposarlo anche per aiutarlo - ha detto - a regolarizzare la sua posizione. Ora la polizia sta cercando di appurare se voleva sposarlo per amore, come da lei sostenuto, o se invece abbia ricavato un qualche compenso per questa sua disponibilità. Accertamenti sono in corso anche su quelli che dovevano essere i testimoni delle nozze.

Adesso la sposa rischia l'incriminazione per favoreggiamento della immigrazione clandestina, così come i testimoni del matrimonio. Per il colombiano invece è stata avviata la procedura per l' espulsione e condotto in un centro di accoglienza di Milano dove c'è una sezione speciale per omosessuali. Verrà rimandato in Colombia ma è probabile, come aveva già fatto in passato, che tornerà presto in Italia.

L'ufficio immigrazione della questura di Terni da tempo sta indagando su matrimoni fittizi che vengono celebrati per fare avere ad uno degli sposi il permesso di soggiorno. In più occasioni la polizia si era trovata di fronte ad anziani che avevano sposato ballerine o comunque giovani donne che poi abbandonavano il marito. In altri casi invece gli sposi non erano andati a vivere insieme e si è appurato che erano girate "bustarelle" per convincere il coniuge italiano a dire "si". Episodi per i quali sono scattate denunce e sono stati avviati procedimenti penali. Nell'ambito di queste indagini, controllando le pubblicazioni in Comune, l'attenzione della polizia è caduta su quel matrimonio in programma sabato scorso a Palazzo Spada.