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Lampedusa, affonda barca immigrati

Oltre 100 persone a bordo, 10 i morti

Un barcone carico di immigrati è affondato a largo di Lampedusa.

I disperati stavano cercando di raggiungere l'isola ma l'imbarcazione su cui si trovavano non ce l'ha fatta. Una nave della Marina che incrociava nella zona è intervenuta quando ancora il natante era a galla. Almeno 70 persone sono state tratte in salvo, 10 i cadaveri recuperati. A bordo c'erano anche bambini. Cinque scafisti sono stati arrestati.

Secondo quanto si è appreso, alle 3:25 il barcone con i clandestini è stato avvistato dall'equipaggio della nave Minerva, che si è avvicinato per portare i soccorsi. Dieci minuti più tardi l'imbarcazione è affondata. Sul posto lavorano cinque motovedette della Guardia Costiera e due della Guardia di Finanza. Sono inoltre decollati un aereo della Guardia Costiera e un elicottero delle Fiamme Gialle. Da quanto risulta molti dei naufraghi sarebbero stati salvati dall'equipaggio di nave Minerva.

"Su quel barcone eravamo in 120, tra cui cinque donne". E' la testimonianza dei primi 12 superstiti del naufragio, arrivato sull'isola con una motovedetta della capitaneria di porto. Due dei naufraghi, che accusano gravi malori, sono stati trasferiti nel poliambulatorio. Secondo un primo, provvisorio bilancio della sciagura, fino ad ora sono stati recuperati 10 cadaveri e 70 naufraghi.

Dopo i primi 12, altri 58 sono giunti sull'isola. Tra gli immigrati sbarcati dalle motovedette vi sono anche tre donne. Tra i dieci cadaveri recuperati fino ad ora dai mezzi di soccorso figurano i corpi di altre quattro donne. In un primo momento alcuni superstiti avevano parlato della presenza sul barcone di cinque donne, ma il loro numero era evidentemente superiore. Gli extracomunitari giunti a Lampedusa sono di diverse etnie; tra di loro, oltre a numerosi magrebini, anche somali, eritrei ed altri immigrati provenienti da paesi del Corno d'Africa. Almeno 40 immigrati sarebbero ancora i dispersi. Tra questi ci sarebbe anche una decina di minorenni. Alcuni superstiti hanno detto ai soccorritori di avere visto sul barcone "diversi ragazzi tra i dieci e i 14 anni".

Presi gli scafisti
Qualche ora dopo il naufragio, gli inquirenti hanno arrestato cinque scafisti ritenuti responsabili del trasporto del barcone affondato al largo di Lampedusa. I fermati hanno detto di essere libici ed erano a bordo dell'imbarcazione. Ad indicarli come scafisti sono stati alcuni superstiti.

Una superstite: "La nave italiana ci ha urtati"
La tragedia si sarebbe verificata a causa dello spostamento degli immigrati da un lato del barcone, e ciò ne avrebbe provocato il capovolgimento. "La nave italiana ha urtato la nostra imbarcazione. Chi era a prua si è spaventato ed ha cominciato ad indietreggiare. E' stato il panico" ha riferito una clandestina marocchina di 26 anni sopravvissuta al naufragio. "Dopo dieci minuti dall'impatto - ha proseguito la donna - la nostra barca si è capovolta e siamo finiti in acqua. Molti compagni sono rimasti schiacciati, altri sono annegati perché non sapevano nuotare". 

Procura apre inchiesta
Il racconto della superstite avvalorerebbe l'ipotesi di un impatto tra la nave "Minerva" della Marina Militare intervenuta per soccorrere gli immigrati in seguito alla segnalazione di un peschereccio e l'imbarcazione degli extracomunitari. E proprio per approfondire questa circostanza la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta che ipotizza il reato di disastro colposo. Gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un sequestro della nave per svolgere gli accertamenti necessari. L'indagine, coordinata dal Procuratore Ignazio De Francisci e dall'aggiunto Claudio Corselli, è stata delegata alla Guardia di Finanza, alla Guardia Costiera e alla polizia di Stato. 

Amato:"E' un crimine"
"Quanto accaduto oggi 10 miglia a sud di Lampedusa non è soltanto una tragedia, ma un vero e proprio crimine che, se non punito, rischia di ripetersi". Lo ha detto il ministro del' Interno Giuliano Amato sottolineando la necessità di "scardinare una buona volta le organizzazioni criminali che mettono quotidianamente a repentaglio tante vite nella traversata del Mediterraneo". Poi ha confidato che la magistratura "dedicherà alla ricerca dei responsabili" delle organizzazioni criminali che organizzano l' immigrazione clandestina "lo stesso impegno interno e internazionale che giustamente dedica a reati meno gravi di questo". "Nel suo lavoro - ha detto il ministro - avrà tutto l' appoggio del governo italiano e degli altri governi interessati".

Gli sbarchi non si fermano
Con le unità militari impegnate nella ricerca dei dispersi, una serie di avvistamenti e di sbarchi si sono susseguiti in serata. Ventidue extracomunitari, tra i quali 4 donne di cui una incinta, e un minorenne, sono stati avvistati su un barcone, probabilmente alla deriva, a circa 28 miglia a sud dell'isola.  Nella zona si è diretta una motovedetta della Guardia Costiera, mentre un secondo guardacoste ha cambiato rotta puntando a sud-ovest dove a circa 20 miglia è stato segnalato un'altro barcone con 25-30 persone a bordo.

Intanto Guardia Costiera e Guardia di Finanza hanno bloccato sulla terraferma 37 clandestini, tra cui una donna, sbarcati da un gommone, che era riuscito a eludere i controlli, a cala Pulcino. Qualche minuto prima una motovedetta della Finanza aveva condotto in porto 30 immigrati che erano stati intercettati nel pomeriggio al largo dell'isola.