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Mamma non si cura per salvare bimbo

Napoli, incinta era malata di tumore

A Napoli una donna colpita da carcinoma ha deciso di smettere le cure radioterapiche per non compromettere la salute della bambina che porta in grembo.

La bimba ora nascerà di sette mesi affinché la madre possa riprendere le terapie contro il suo male. "Ho seguito soltanto il mio cuore" dice la donna ricoverata all'Istituto dei tumori del capoluogo campano.

La bimba si chiamerà Sofia e se verrà al mondo lo dovrà all'amore e alla tenacia di sua mamma e a quella di un'equipe di medici dell'Istituto per i tumori Pascale che ha deciso di appoggiare una scelta non facile. Il primo ginecologo a cui si era rivolta le aveva infatti consigliato di abortire. Questo perché Tonia Accardo, 31 anni, si stava sottoponendo a una cura aggressiva di chemioterapia conseguente a un'operazione alla quale si era sottoposta per asportare un tumore alla ghiandola salivare sottolinguale.

Ma Tonia rifiuta: lei e suo marito Nicola erano due anni che cercavano in tutti i modi di avere un figlio e mai avrebbe rinunciato. "Ero troppo felice al pensiero di quella gravidanza - racconta - mai e poi mai avrei deciso di interromperla. Mio marito era preoccupato per la mia salute, e in verità lo è ancora. Ma davanti al mio entusiasmo, alla mia serenità, al mio ottimismo ha dovuto necessariamente cedere e sostenere la mia scelta".

Senza chemioterapia però il tumore si espande: le metastasi le invadono il collo. Tonia si rivolge ai migliori specialisti d'Italia, ma nessuno si assume la responsabilità di operarla. "Mi dicevano tutti che dovevo rinunciare al bambino se volevo continuare a vivere - spiega - Ora so di aver commesso un solo errore: non essermi affidata subito ai medici del Pascale".

E' infatti l'equipe del dottor Franco Ionna, primario del reparto di Otorinolaringoiatria-Maxillofacciale, ad accettare di prendere sotto la sua ala il caso della donna, che viene operata nuovamente. "Nessuna eventualità poteva essere trascurata - spiega il primario dell'ospedale - Dovevamo essere pronti anche per un parto cesareo d'emergenza. L'intervento è durato cinque ore, abbiamo asportato un carcinoma dalla ghiandola salivare sottolinguale con metastasi che si erano formate fino al collo. L'operazione è riuscita, ma la signora adesso ha bisogno di cure radioterapiche. Ecco perché la bambina nascerà prima dei nove mesi".