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Gemelline, al vaglio testimonianze

Gli investigatori che stanno lavorando al giallo delle gemelline svizzere scomparse alla fine di gennaio stanno concentrando la loro attenzione sulle nuove testimonianze raccolte nei pressi di Como.

Secondo quanto riferito da più persone, le bimbe sarebbero state avvistate in un centro commerciale di Tavernola, al confine tra Como e Cernobbio, in compagnia del padre. Giallo sulla presenza, insieme a loro, di una donna.

Gli inquirenti starebbero cercando cercando riscontri alle testimonianze. In particolare, la Polizia ha ascoltato Anita Salvalaggio, la commessa di uno dei negozi del centro commerciale "Lario Center", che ha rivelato a un giornalista di NewsMediaset di aver visto le due bimbe insieme al padre il mese scorso ma senza ricordare il giorno preciso. La Salvalaggio ha riferito di aver venduto all'uomo due peluche, un tigrotto e una pecorella, e ha smentito che con i due vi fosse una donna, come invece riferito da altre persone. "Se c'era, non è entrata nel negozio", ha detto. Gli investigatori lariani puntano a raccogliere tutti quei dettagli che possano far capire se le bimbe avvistate nel negozio fossero effettivamente le due gemelline.

Al suo racconto si aggiungono le due testimonianze arrivate alla trasmissione "Chi l'ha visto": una donna prima e un uomo poi hanno riferito di averle viste in un centro commerciale di Cantù, a una ventina di chilometri da Tavernola. Secondo i due testimoni, il loro avvistamento risalirebbe invece ai giorni successivi all'Epifania. Intanto i genitori di Katia Iritano, 27enne scomparsa da Montvon una settantina di chilometri da Saint Sulpice il 25 gennaio, dubitano che la misteriosa donna vista dai tre testimoni potesse essere la figlia. A loro, infatti, non risulterebbe che la ragazza conoscesse Matthias Schepp o altre persone a lui vicine.