FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Ruby bis, in aula ai pm dice molti "non so"

La giovane marocchina in tribunale: "Se ho dormito ad Arcore nel marzo 2010? Non ricordo"

Ansa

Le parole maggiormente pronunciate da Ruby nel corso della sua testimonianza nell'aula del tribunale di Milano sono state: "Non ricordo" e "non so". Il pm Antonio Sangermano le ha contestato di aver lasciato un numero inesistente all'agenzia di Lele Mora e le ha chiesto quale fosse il motivo. La ragazza ha risposto con un "non so". E ancora: "Ha dormito ad Arcore da sola, senza altre ragazze, il 9 marzo 2010?". Lei ha detto solo: "Non ricordo".

"I miei verbali ai pm? Una cavolata" - Ruby ha definito "una cavolata" i cinque verbali resi tra luglio e agosto 2010 ai pm di Milano. "Prima avevo raccontato le cavolate e mi dispiace di averlo fatto. Oggi sono qui per dire la verità", ha dichiarato, negando di essersi esibita ad Arcore in balli erotici.

Rispondendo a una domanda del giudice Annamaria Gatto, Ruby ha poi detto di non saper spiegare perché in quei verbali abbia mescolate cose vere e non vere. E il pm ha parlato di una sorta di "preveggenza" della marocchina, perché alcune ragazze hanno poi raccontato di scene erotiche ad Arcore.

Secondo round - Quello di oggi è il secondo round della testimoniana della giovane marocchina al processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Ruby aveva già fatto la sua deposizione una settimana fa e oggi è stata chiamata per continuare a rispondere alle domande dei pm e poi a quelli delle parti civili e delle difese. Nell'ultima udienza Ruby aveva negato di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi e di aver preso da lui 4 milioni e mezzo di euro.

"La mia memoria può fallire, perché a differenza delle intercettazioni io non sono uno strumento", ha risposto la ragazza al pm di Milano Antonio Sangermano che le ha posto diverse domande basate sui tabulati telefonici, a cui lei ha spesso replicato "non ricordo". In particolare, in quel momento il pm le stava chiedendo per quale motivo, il 26 maggio 2010, il giorno prima dell'ormai famosa notte in questura, avesse chiamato il ragioniere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli.

"Niente trattative con Berlusconi per i soldi"
- Il pm ha poi chiesto a Ruby se abbia mai avuto "trattative con Berlusconi per ricevere soldi a prescindere dai rapporti sessuali che lei ha negato". La risposta è stata un secco "no": Ruby ha inoltre ribadito di aver avuto i 30mila euro per il progetto del centro estetico e nient'altro, a parte le buste nelle serate di Arcore. Quanto ai 4 milioni e mezzo da B e ai 170mila euro conservati da Spinelli, la giovane ha spiegato che era solo "una forma di vanto" per farle vedere "alle ragazze che venivano a casa mia".

"Mai parlato alla Pasquino di sesso con Berlusconi" - Ruby ha poi negato di aver mai detto a Caterina Pasquino, l'amica con cui condivideva l'appartamento di via Settala, di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi. E ha negato anche di essersi mai "vantata" con l'amica di aver fatto sesso con lui, smentendo le stesse dichiarazioni che la Pasquino ha messo a verbale. "Insomma, lei esclude anche si essersi inventata di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi?", le ha chiesto il pm. "Escludo", è stata la risposta di Ruby.

"Non mi sono prostituita con Ronaldo, figurarsi con Berlusconi" - "Non mi sono prostituita con uno oggettivamente così bello, figurarsi se l'ho fatto con Silvio Berlusconi e altri". Così Ruby ha risposto a una domanda dell'avvocato Gianluca Maris, legale di Mora, a proposito della sua conoscenza del calciatore Cristiano Ronaldo. Ai pm aveva infatti detto in precedenza di aver conosciuto il calciatore, cosa oggi negata in aula.

"I soldi dello scippo da buste di Silvio" - A Ruby sono poi state rivolte domande sui 7mila euro di cui aveva denunciato il furto il primo maggio 2010. Lei ha replicato dicendo che "venivano dalle buste che ci dava il presidente, a volte con 2mila o 3mila euro, quando andavamo alle serate". La giovane ha poi testimoniato in aula chiarendo che "i soldi li portavo in borsa, perché vivevo con delle ragazze e non mi fidavo". Quel giorno, dopo la denuncia di Ruby, un carabiniere riuscì ad arrestare il ladro recuperando 5.500 euro e restituendoli alla ragazza.

Testimonianza chiusa dopo una raffica di "Non ricordo" - E, dopo una serie di "Non ricordo" sui motivi per cui tra aprile e maggio di tre anni fa ha contattato più volte Emilio Fede, si è chiusa la testimonianza in aula di Ruby. Le domande che le sono state rivolte riguardavano le ragioni per cui c'erano state una serie di telefonate con Emilio Fede, e le sue risposte sono state "esattamente non ricordo", "non ricordo cosa ci siamo detti", e ancora il racconto di una chiamata dalla Sicilia per dirgli "guarda, sono nel tuo paese", e cioè a Barcellona Pozzo di Goito, dove Fede è nato più di 80 anni fa. Quando per la prima volta Ruby andò ad Arcore, arrivò con Emilio Fede a bordo di un'auto messa a disposizione di Mora.

Pm, la requisitoria il 31 maggio - Il 31 maggio il procuratore aggiunto Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano terranno la loro requisitoria nel processo milanese. Dopo che i giudici hanno dichiarato chiusa l'istruttoria, le difese di Fede e Minetti hanon spiegato che i loro assistiti renderanno dichiarazioni spontanee dopo la requisitoria.