FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Navi Jolly, una maledizione dai mille colori

Nel 1990 la nave Jolly Rosso si spiaggiò ad Amantea e rischiò il disastro naturale per un probabile carico di rifiuti tossici. Dopo lʼimprovvisa morte del capitano, aveva indagato su questo giallo anche Ilaria Alpi, la giornalista che poi morì a Mogadiscio

Dal Web

Una maledizione dai mille colori quella delle “navi Jolly” della Linea Ignazio Messina, La porta-container Jolly Nero è solo l'ultima protagonista di una serie di misteriosi incidenti che hanno coinvolto la flotta di imbarcazioni genovesi. Per ogni colore (rosso, grigio, verde, arancione, marrone, amaranto, rubino, smeraldo) negli anni le cronache hanno raccontato storie tragiche, storie di morte e di dolore, di rifiuti tossici e di pirati.

Jolly Rosso – Conosciuta anche come “Rosso” o “la nave dei veleni”, nel 1988 aveva trasportato per conto del governo italiano, tra il Libano e l'Italia, circa 2.000 tonnellate di rifiuti (diverse inchieste giornalistiche dell'epoca parlarono di uranio). Due anni dopo, nel 1990, l'imbarcazione che ufficialmente trasportava tabacco e generi alimentari, con la stiva completamente vuota rimase misteriosamente spiaggiata ad Amantea, in provincia di Cosenza, dopo aver navigato per diverse ore in avaria. Furono aperte due inchieste giudiziarie per il sospetto che il mercantile trasportasse rifiuti altamente tossici. Dopo molti anni, la vicenda (che secondo molti vide il coinvolgimento della ‘ndrangheta) si è conclusa nel maggio 2009 con l'archiviazione. Ma sono tanti oggi quelli che chiedono la riapertura delle indagini, dopo la misteriosa morte del comandante di fregata Natale De Grazia, ufficiale che collaborò in varie inchieste sui rifiuti tossici e che morì nel 1995 dopo aver consumato un pasto in un autogrill sulla Salerno-Reggio Calabria, mentre era in viaggio verso La Spezia per interrogare l'equipaggio della motonave dei veleni. Sulla “Jolly Rosso” (che fu smantellata sulla spiaggia di Amantea nel 1991) aveva indagato anche Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 che morì a Mogadiscio, in Somalia, nel 1994.

Jolly Rubino – Nel 1987 al largo dell'isola di Farsi, nel Golfo Persico, la porta-container venne attaccata dai “Guardiani della rivoluzione iraniana”. I Pasdaran fecero diversi feriti tra gli uomini dell'equipaggio. Quindici anni dopo, nel 2002, sulla nave diretta stavolta in Sudafrica, divampò un incendio. L'imbarcazione trasportava quasi 400 container contenenti prodotti chimici e 1.700 tonnellate di acciaio. La compagnia di navigazione dovette spendere 7 milioni di dollari per ripulire l'area ed evitare un disastro ambientale senza precedenti.

Jolly Verde - Nel 2002 fu la volta del Jolly Verde, che urtò Ponte Libia al Porto di Genova abbattendo una gru alta oltre 40 metri. L'incidente avvenne di notte e non ci furono feriti.

Jolly Grigio – Alle 8.43 dell'11 agosto 2011 l'imbarcazione entrò in rotta di collisione con un peschereccio al largo di Ischia. La motonave della Linea Messina dopo aver preso in pieno la fiancata della piccola nave da pesca e averla fatta affondare insieme a due uomini dell'equipaggio morti nell'incidente, non si fermò e non diede l'allarme, proseguendo la rotta verso Marsiglia. Ad avvisare la Capitaneria di Porto furono alcuni pescatori testimoni della collisione. I marinai insultarono via radio l'equipaggio della “Grigio” (Uomo di merda! Tu sii ‘na latrina… uomo di merda!).

Jolly Amaranto – Il porta-container con 21 marinai a bordo (tra cui 16 italiani) rimase per tre giorni con i motori in avaria al largo delle coste egiziane. Sulla nave ancora una volta merci pericolose (vernici, alcol, liquidi infiammabili, prodotti chimici, ecc.). Il mercantile venne rimorchiato al porto di Alessandria soltanto dopo il miglioramento delle condizioni meteo che fino ad allora avevano impedito i soccorsi.

Jolly Smeraldo – Nell'aprile del 2009 la nave era stata attaccata dai pirati al largo di Mogadiscio. L'imbarcazione italiana però riuscì a seminare i predoni del mare. Nel 2005 un episodio simile capitò, sempre al largo delle coste somale, alla Jolly Marrone. Lo stesso anno nel mirino finì anche la Jolly Arancione. Un ennesimo attacco, questa volta sventato dai fucilieri di marina del reggimento San Marco.