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Spari Roma, il pm: "Preiti ha agito per uccidere"

"Lʼuomo non aveva nessun complice o mandante". Alfano: "Nessun contatto con ambienti eversivi". Attesa la convalida del fermo

Ansa

Luigi Preiti ha agito da solo e con l'intento di uccidere. Non sembrano esserci dubbi per i pm di Roma che hanno chiesto la convalida dell'arresto per l'uomo che domenica ha aperto il fuoco davanti a Palazzo Chigi, ferendo due carabinieri. Nel corso delle indagini, non sono infatti emersi elementi tali da far ritenere che l'uomo avesse complici o che abbia agito su commissione.

I pm: "Voleva uccidere" - Luigi Preiti, secondo i magistrati di Roma, ha compiuto "atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte, non riuscendo nell'intento per cause indipendenti dalla sua volontà". All'uomo è contestato il tentato omicidio plurimo "per avere con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso esploso sette colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata e ad altezza uomo, attingendo così al collo il carabiniere brigadiere Giuseppe Giangrande e alla gamba l'appuntato Francesco Negri, mentre tentava di sottrarsi al fuoco dietro un riparo, e al giubbotto operativo di tela il vicebrigadiere Marco Delio Murrighile che lo stava affrontando".

Tentato omicidio plurimo e premeditazione - A Preiti è contestata anche la detenzione di arma clandestina (una calibro 7.65), di proiettili (cinquanta le cartucce) e la ricettazione. Il tutto con le aggravanti della premeditazione e dell'aver agito contro pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico.

In fermo immagine Preiti mira ai Cc - In un fermo immagine acquisito dai filmati delle telecamere su Piazza Montecitorio si vede Luigi Preiti che prende la mira puntando contro i carabinieri. Nel filmato Preiti tende il braccio con la pistola per fare fuoco.

"Ero appostato in attesa politici" - Nel corso del primo interrogatorio, subito dopo essere stato fermato, Luigi Preiti ha dichiarato: "Ero appostato davanti a Palazzo Chigi in attesa del passaggio di politici". Poi "quando ho visto i carabinieri "mettere le transenne ho mirato ai carabinieri".

Alfano: "Nessun contatto Preiti-eversione" - Per il procuratore aggiunto della Procura di Roma, Pierfilippo Laviani, ed il sostituto Antonella Nespola - sempre secondo quanto esposto nella richiesta di convalida del fermo - si è trattato di un'iniziativa isolata di Preiti. Lo ha ripetuto anche il il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Riferendo al Senato sull'attentato di domenica, il titolare del Viminale ha dichiarato che "non risultano contatti di Preiti con ambienti eversivi". Si tratterebbe quindi di "un gesto isolato", "un gesto sconsiderato" di un uomo le cui generalità "non risultano nella banca dati delle forze di polizia".

La borsa con i proiettili - Dai filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza della Stazione di Gioia Tauro, da dove l'attentatore è partito sabato per recarsi a Roma, l'uomo comparirebbe con una borsa in mano. La stessa borsa poi sequestrata e che conteneva proiettili, la punta di trapano e la cartina di Roma col percorso da fare dalla Stazione Termini, dove era l'hotel scelto per alloggiare sabato notte, e palazzo Chigi. L'uomo non è andato in auto perché aveva preso da poco una multa salatissima. Nella borsa è stato trovato anche del materiale per la pulizia della pistola.

Domani interrogatorio di garanzia - E' fissato per domani mattina alle 10 nel carcere di Rebibbia l'interrogatorio di convalida di Luigi Preiti. La richiesta di convalida è all'esame del Gip Bernadette Nicotra.