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Sarah Scazzi, i legali di Cosima: nessuna prova

"Contro di lei solo fantasie", dicono i difensori della Serrano nelle arringhe al processo a Taranto per lʼuccisione della 15enne di Avetrana

LaPresse

Dal processo non è emerso alcun coinvolgimento di Cosima Serrano nell'omicidio di Sarah Scazzi, non esiste un movente e il presunto litigio tra Sarah e Sabrina Misseri la sera prima del delitto è frutto di fantasia: sono questi i capisaldi delle arringhe tenute dai difensori di Cosima Serrano, al processo a Taranto per l'uccisione della 15enne di Avetrana. Cosima Serrano, accusata di omicidio, sequestro e soppressione di cadavere, rischia l'ergastolo.

I suoi legali, gli avvocati Franco De Jaco e Luigi Rella, hanno cercato di minare quelle che la Procura considera certezze nella ricostruzione di quel tragico 26 agosto 2010. "L'unica prova evidente" venuta fuori dal processo "l'ha data Michele Misseri - ha detto De Jaco - che ha fatto trovare il cadavere".

Quanto all'accusa di sequestro di persona "diversi testimoni - ha sostenuto Rella - hanno avuto la percezione che il racconto di Giovanni Buccolieri (il fioraio che disse di aver visto Cosima costringere Sarah a salire in auto, salvo poi ritrattare) fosse un sogno". "Non c'è neppure un riscontro - ha aggiunto la difesa di Cosima - di questo girovagare di Buccolieri a quell'ora in paese". Solo ipotesi e niente prove, secondo i legali di Cosima, anche sul movente del delitto. Rella ha ricordato in proposito la 'carenza di motivazione' che la Cassazione indicò nel settembre 2011 quando annullò con rinvio l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Cosima, poi confermata dal Tribunale di Taranto.

I difensori di Cosima, nel ritenere che la donna vada assolta, hanno aggiunto due richieste. La prima riguarda la presunta nullità di alcuni accertamenti tecnici dei carabinieri del Ros di Lecce sulla cella telefonica agganciata dal cellulare di Cosima poco dopo l'ora presunta del delitto, che corrisponderebbe al garage di casa Misseri. Sono "atti irripetibili eseguiti senza la presenza dei difensori" hanno sostenuto De Jaco e Rella, che chiederanno di annullarli prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio per la sentenza. Seconda richiesta: se la Corte dovesse ritenere che Cosima abbia avuto un ruolo nella sparizione del cadavere di Sarah, quel reato si qualifica come 'occultamento' e non 'soppressione' di cadavere.

Si prosegue lunedì 25 marzo con le ultime arringhe: toccherà agli avvocati Nicola Marseglia e Franco Coppi, difensori di Sabrina Misseri che, come la madre Cosima, rischia l'ergastolo.