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Umberto Veronesi: "Aboliamo l'ergastolo
La scienza prova che le persone cambiano"

Il lancio del "Manifesto contro lʼergastolo" alla conferenza internazionale "Science for Peace" della Fondazione Veronesi

Ansa

Umberto Veronesi si schiera apertamente contro l'ergastolo. Dopo aver ricevuto una lettera di un ergastolano condannato per mafia, il famoso oncologo lancia un manifesto contro la pena a vita. Il motivo è scientifico: il cervello si rinnova continuamente ed è "insensato" tenere in carcere una persona fino alla fine dei suoi giorni, perché anche l'assassino più efferato dopo 20 anni è cerebralmente differente dall'uomo che ha commesso quel delitto.

La persona condannato all'ergastolo si chiama Carmelo Musumeci. È entrato in carcere che aveva la quinta elementare, ora è laureato in giurisprudenza e fa la battaglia per l'abolizione dell'ergastolo.

Veronesi è rimasto colpito dal suo appello ed ha deciso di dedicare all'ergastolo ostativo (che esclude l'accesso alle misure alternative al carcere) e alla pena di morte la quarta conferenza mondiale di Science for Peace che si tiene a Milano oggi e domani novembre, organizzata dalla Fondazione Veronesi.

Alle critiche provenienti da chi si occupa di lotta alla mafia, il medico ha risposto che "la criminalità organizzata è più forte di un tempo. Questo significa che il carcere duro non serve. Occorre andare alle radici della mafia, alle sue cause, altrimenti non vinceremo mai".

In Italia ci sono 1500 ergastolani. Tra i firmatari del manifesto l'astrofisica Margherita Hack, per la quale l'ergastolo è una forma di tortura senza senso.