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Violenze G8, Manganelli: è l'ora delle scuse

Il capo della Polizia si rivolge soprattutto "ai cittadini che hanno subito danni". Giovedì la Cassazione aveva confermato le condanne per gli episodi avvenuti nella scuola Diaz di Genova

Ap/Lapresse

Per Antonio Manganelli, dopo la conferma delle condanne per i fatti accaduti nella scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, questo è "il momento delle scuse". "Scuse dovute - aggiunge il capo della polizia - soprattutto ai cittadini che hanno subito danni, ma anche a quelli che, avendo fiducia nell'istituzione-polizia, l'hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza".

"Orgoglioso di essere il capo di donne e uomini che quotidianamente garantiscono la sicurezza e la democrazia di questo Paese - dice ancora Manganelli - rispetto il giudicato della magistratura e il principio costituzionale della presunzione d'innocenza dell'imputato, fino a sentenza definitiva".

"Per questo - prosegue - l'istituzione che ho l'onore di dirigere ha sempre ritenuto fondamentale che venisse salvaguardato a tutti i poliziotti un normale percorso professionale, anche alla luce dei non pochi risultati operativi da loro raggiunti". "Ora, di fronte al giudicato penale, è chiaramente - ribadisce Manganelli - il momento delle scuse".

Manganelli ricorda anche la nascita della scuola di formazione per la gestione dell'ordine pubblico. "Per migliorare il proprio operato, a tutela della collettività, nell'ambito di un percorso di revisione critica e di aperto confronto con altre istituzioni, da tempo avviato - spiega Manganelli - la polizia ha tra l'altro istituito la scuola di formazione per la tutela dell'ordine pubblico al fine di meglio preparare il personale alla gestione di questi difficili compiti". "Il tutto - conclude - per assicurare a questo paese democrazia, serenità e trasparenza dell'operato delle forze dell'ordine, garantendo il principio del quiete vivere dei cittadini".