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Anas, la "Dama nera" pronta a parlare Intanto emergono i primi nomi politici

La dirigente dellʼazienda pubblica per le strade, Antonella Accroglianò, temporeggia in attesa di parlare. Ma intanto dalle carte della Gdf emergono i primi importanti particolari dellʼindagine romana

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La "Dama nera", la dirigente siciliana dell'Anas finita in manette per un giro di tangenti e appalti truccati, è pronta a collaborare ma intanto iniziano a spuntare i primi nomi del complesso sistema che lambisce le alte sfere della Cosa pubblica. E' ciò che emerge dalle carte dell'inchiesta dove spuntano i nomi dei senatori Gasparri e Verdini. Sono infatti i referenti politici con cui cerca di entrare in contatto Antonella Accroglianò quando si sente minacciata dal crollo del viadotto Scorciavacche, da poco inaugurato in Sicilia. Matteo Renzi infatti è infuriato.

La prima testa che salta è proprio quella del suo presidente Pietro Ciucci. Al suo posto subentrerà "il massone del premier", come lo definisce la "Dama nera", Gianni Armani. La dirigente spera di ottenere un contatto anche con Delrio o di blandire Renzi. Ma un giorno sbotta: "Renzi vuole distruggere il nostro mondo, lo vuole privatizzare... Magari tornasse Berlusconi".

La Accroglianò, scrive Il Messaggero, è cosciente del fatto che il presidente del Consiglio è fuori di sé. Allora contatta Gasparri attraverso l'imprenditore Andrea Peverini. Come racconta lei stessa a un'altra impreditrice, Gasparri le dice "di stare tranquilla" che ci "parlo io con Armani". Si sente infatti minacciata anche perché, l'Anac di Raffaele Cantone ha gli occhi puntati sul caso e riferisce al procuratore di Roma Giuseppe Pignatone che i lavori per il viadotto Scorciavacche sono stati gonfiati del 50% mentre manca il certificato di agibilità.

La Accroglianò attraverso l'imprenditore Giuseppe Ricciardello cerca anche la "protezione" di Denis Verdini e contatti con il ministro Lupi, ma in questo caso è il presidente Ciucci a fare da intermediario. Vuole evitare domande sul viadotto in Commissione del Senato riunitasi proprio per i crolli di Natale in Sicilia.