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Teramo, a un anno dal terremoto cinque scuole chiuse: la protesta dei genitori

LʼAssociazione scuole sicure Abruzzo Italia denuncia: "Gli istituti scolastici hanno indici di vulnerabilità bassissimi, serve una svolta"

Teramo, a un anno dal terremoto cinque scuole chiuse: la protesta dei genitori - foto 1
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Cinque scuole chiuse, sei primarie con indici di vulnerabilità bassissimi.

E' la situazione degli edifici scolastici a Teramo che preoccupa i genitori. "A settembre riapriranno le scuole e tutto è rimasto così com'era" rivela Leda Ragas, presidente dell'Assai (Associazione scuole sicure Abruzzo Italia). Il 25 agosto i Comitati dei genitori scendono in piazza a Teramo per chiedere un cambiamento di rotta a un anno dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia.

"In questi 12 mesi, noi genitori abbiamo cercato di sensibilizzare istituzioni nazionali e locali affinché la sicurezza delle scuole diventasse una realtà a Teramo e in tutta Italia - prosegue Leda Ragas - ma non sappiamo ancora dove i nostri figli andranno a scuola fra poche settimane".

La situazione - L'11 settembre partirà il nuovo anno scolastico, ma molte famiglie non sono tranquille e hanno deciso di iscrivere i figli a scuola in altre città. A Teramo sei scuole primarie hanno indici di vulnerabilità bassissimi: mancano le uscite di sicurezza, le porte anti-incendio e presentano gravissime carenze. "Il sindaco di Teramo si sta muovendo - spiega la presidente dell'Assai - ma manca poco tempo alla riapertura, era necessario muoversi prima. Chiediamo solo delle alternative per collocare i nostri figli in strutture sicure, in attesa che i lavori di adeguamento vengano realizzati".

Il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, nei giorni scorsi, ha garantito che la città avrà i Musp, i moduli scolastici a uso provvisorio, che potranno ospitare fino a 889 ragazzi e consentiranno l'esecuzione dei lavori di adeguamento nelle scuole. Arriveranno al massimo entro 6 mesi. Ma i genitori vogliono sapere dove i loro figli andranno a scuola nel frattempo.