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Ultrà, domiciliari a Genny 'a carogna Contestata la maglietta su Speziale

Gennaro De Tommaso fermato per i disordini allʼOlimpico del 3 maggio. Obbligo di firma anche per altri 4 tifosi del Napoli. La mamma di Ciro Esposito: "Sono indignata, avrebbero dovuto dargli un premio"

Napoli, De Tommaso, Genny a carogna, polizia
SportMediaset

Gennaro De Tommaso, detto "Genny 'a carogna", è stato sottoposto agli arresti domiciliari dalla Digos di roma per i disordini avvenuti all'interno e all'esterno dello stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia del 3 maggio.

La richiesta di arresto è della Procura della Capitale.

Obbligo di firma invece per altri 4 ultrà del Napoli. Sono accusati a vario titolo di concorso in resistenza a pubblico ufficiale e violazione della normativa sulle competizioni sportive, in particolare "lancio di materiale pericoloso ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive".

De Tommaso è accusato anche di violazione "sul divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce". L'ultrà infatti indossava una maglietta con la scritta "Speziale libero". Il ragazzo detenuto nel carcere di Agrigento, accusato dell'omicidio preterintenzionale dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuto nel 2007.

Digos: "Non ci fu alcuna trattativa con gli ultrà" - "Non ci fu trattativa. De Tommaso, e lo scrive il gip, ha avuto un comportamento di negazione dell'autorità tanto che chiese di parlare con il capitano del Napoli Hamisk". Così il dirigente della Digos di Roma, Diego Parente, a proposito della presunta trattativa dopo la notizia del ferimento di Esposito.

La mamma di Ciro Esposito: "Indignata" - "Invece di arrestare quelli che hanno partecipato all'uccisione di mio figlio, arrestano Gennaro che avrebbe dovuto avere un premio per quello che ha fatto, evitando altri incidenti. Sono indignata". Lo ha detto Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito. "Gennaro, che io neppure conoscevo - spiega la Leardi - allo stadio è stato interpellato dalla società. Ha fatto solo da intermediario con tutti i tifosi presenti all'Olimpico per calmare gli animi. Subito dopo la partita è corso all'ospedale per essere vicino a mio figlio che lottava per non morire".

"Adesso - prosegue la mamma del tifoso ucciso a Roma - invece di lavorare per dare giustizia a mio figlio ed arrestare i complici del presunto assassino che sono ancora a piede libero si sposta l'attenzione generale su Gennaro. Basta essere tartassati - conclude Antonella Leardi - ora si riparla di Napoli e di Gennaro invece di parlar di chi ha ammazzato Ciro. Ma che vogliono ancora da noi?".